Prende il via in Sardegna il progetto dell'Università di Cagliari, in collaborazione con il CRS4 - il Centro di ricerca, sviluppo e studi superiori in Sardegna - per la coltivazione ed estrazione delle alghe.

Finanziato da Sardegna Ricerche per 374mila euro e curato dal gruppo del Cinsa (Centro interdipartimentale ingegneria e scienze ambientali dell'Università di Cagliari) guidato da Giacomo Cao, il progetto coinvolge 11 imprese e mira a sfruttare le microalghe per sviluppare tecnologie come quelle di riutilizzo dell'anidride carbonica, di depurazione di reflui urbani o di produzione di bioplastiche.

I mercati interessati dal progetto? Agricoltura, mangimi animali, biopetrolio e usi in raffineria delle biomasse vegetali, cosmesi e settore benessere.

"Lo sviluppo di tecnologie innovative sull'utilizzo di microalghe porta all'estrazione di prodotti di varia natura da commercializzare - ha spigato Cao, responsabile scientifico del progetto e direttore del dipartimento di Ingegneria meccanica, chimica e dei materiali dell’Università di Cagliari - . Il tutto con importanti ricadute in campo ambientale. Infatti, sono applicabili al riutilizzo in vari campi.

I lavori dureranno 30 mesi: "I nostri studi sono iniziati nel 2006 e puntano a costruire progetti con un'applicazione anche economica e creatrice di posti di lavoro. Abbiamo isolato le microalghe in Sardegna - ha aggiunto Cao - perché hanno caratteristiche più vantaggiose e performanti. Permettono, per la riproduzione e la coltivazione, risposte più vicine e interessanti alle strategie di mercato degli investitori. La Cocomixa, ad esempio, può riprodursi in condizioni estreme e produce lipidi richiesti nella nutracetica e nella farmacologia per gli Omega 6 e 3".

Gli oltre cento ceppi sono stati isolati tra il rio Irvi, la zona Piscinas a Montevecchio, i Tacchi di Ierzu, la Giara di Gesturi passando per Seui e Osini: "Si tratta di alghe lacustri, da calcare e d'acqua dolce. I nostri studi e il censimento delle specie arrivano dopo quelli del 1800, del Gennari in Ogliastra - ha spiegato Veronica Malavasi, responsabile ricerca e schedatura microalghe - . La collezione nasce con il Progetto giovani ricercatori al dipartimento di Botanica, poi passa al Cinsa nel 2013".

(Unioneonline/s.a.)
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