In un'epoca di crisi del maschio forse non rimane altra consolazione che rifugiarsi nella letteratura e nei grandi personaggi virili che popolano i romanzi del tempo che fu.

Ci si può così imbattere, tra i tanti, in Mr Darcy, protagonista del capolavoro di Jane Austen "Orgoglio e pregiudizio", un eroe antico di più di due secoli ma ancora capace di affascinare per l'intramontabile appeal del personaggio.

A raccontarci le ragioni di questo successo senza tempo è la giornalista e scrittrice Giovanna Pezzuoli nel suo ultimo saggio intitolato "Alla ricerca di Mr Darcy" (Jacobelli editore, 2017, Euro 12,00, pp. 116).

Il libro, scritto in maniera divertente e divertita, offre prima di tutto la spinta giusta per leggere oppure rileggere un grande romanzo in un momento in cui Jane Austen è celebrata un po' ovunque, data la ricorrenza dei duecento anni dalla morte.

Allo stesso tempo, attraverso la figura di Darcy, Giovanna Pezzuoli riflette in maniera originale sul tema antico e mai morto del tutto, nonostante decenni di femminismo, dell'uomo ideale e di quali debbano essere le sue caratteristiche.

Per l'autrice Darcy batte naturalmente tutti gli avversari letterari e di molte lunghezze. Non ha nulla a che spartire con l'affascinante conte Aleksej Kirillovič Vronskij, che travolge con la sua passione Anna Karenina, o con il ricco proprietario terriero Rodolphe Boulanger, che abbandona alla sua sorte Emma Bovary. E non ha le imperfezioni e la superbia di Rochester, l'eroe romantico di Charlotte Brontë in Jane Eyre.

Come scrive Giovanna Pezzuoli, Darcy "è il perfetto maschio eterosessuale, proiezione dei desideri femminili. Solido nei suoi affetti, non fugge davanti agli ostacoli, né illude con false promesse, non è un vanesio bellimbusto né un villain dal fascino perverso, non coinvolge in abbracci mortiferi con languori e consunzioni".

Non è un playboy e neppure un eroe perso in leziose romanticherie ma un uomo vero, capace di ascoltare la propria compagna e – cosa quasi inudita nell'Ottocento – di crescere e maturare vicino a lei. Insomma Darcy è allo stesso tempo tradizione e innovazione nel romanzo letterario, ma soprattutto nel modo di descrivere i rapporti tra i sessi e le relazioni sentimentali.

Non stupisce che a delinearlo sia stato il talento di Jane Austen, una scrittrice a cui ci si ispira ancora dopo duecento anni per raccontare relazioni e sentimenti in tanto cinema, televisione e letteratura contemporanea. E, nonostante millenni di filosofia e più di un secolo di psicanalisi, Jane Austen pare molto più affidabile quando si deve discettare di emozioni e raziocinio, di testa oppure cuore, di uomini e donne.

Roberto Roveda

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