Gli agenti della polizia penitenziaria dicono "basta" e chiedono maggiore sicurezza all’interno delle carceri dell’Isola.

A Cagliari si è tenuta la manifestazione del sindacato autonomo di polizia penitenziaria (Sappe) per denunciare una situazione ritenuta insostenibile.

Organici ridotti e sempre meno tutelati in un quadro regionale in cui gli agenti si sentono abbandonati.

"Ci sono problemi dentro e fuori dal carcere, in particolar modo nei tribunali e negli ospedali", ha dichiarato ai microfoni di Videolina Luca Fais, segretario Sappe Sardegna, "chiediamo maggiore vicinanza da parte dell'amministrazione".

"Per far fronte alle esigenze di servizio ci mancano almeno 150 poliziotti, tra Sassari, Oristano, Cagliari e Isili", ha aggiunto.

“In Sardegna ci sono 12 istituti di pena e solo 4 direttori”, ha affermato invece Donato Capece, segretario nazionale del sindacato autonomo di polizia penitenziaria.

Al centro della protesta i numerosi casi di aggressione degli agenti da parte dei detenuti, molti dei quali hanno problemi di tossicodipendenza o sono malati psichiatrici.

"Il carcere di Uta è un campo di battaglia. Non si va più a fare servizio, si cerca di salvare la propria vita", ha fatto sapere un agente che ha partecipato alla protesta.

(Unioneonline/F)
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