"Il 95 per cento delle circa 10mila piscine presenti in Sardegna è a rischio".

A lanciare l'allarme è Alessandro Deidda, consigliere isolano di Assopiscine, all'indomani della tragedia di Orosei, dove un bimbo è morto annegato, dopo essere stato - questa la prima ricostruzione - risucchiato da uno dei bocchettoni.

Un dramma simile, qualche settimana fa, aveva visto come vittima una ragazzina a Latina.

"Ma il pericolo, purtroppo, è sempre dietro l'angolo. Solo in Sardegna nel giro di due anni si sono verificati numerosi incidenti, a Orosei, a Porto Rotondo, nell'Oristanese", spiega Deidda a L'Unione Sarda.it.

Bocchettoni sotto accusa?

"In ogni piscina ce ne sono diversi: alcuni immettono acqua, altri l'aspirano. Di per sé non sono rischiosi. A patto che che la manutenzione sia fatta a regola d'arte".

Cosa intende?

"Spesso vengono rimosse le griglie 'anti-vacuum', perché vi rimangono incastrati capelli o foglie. Dopo la pulizia, però, non vengono rimesse al loro posto. Ma quelle griglie sono fondamentali, perché sono concepite proprio per evitare l'effetto ventosa che può rivelarsi fatale. Altrettanto spesso, inoltre, vengono attivati altri bocchettoni 'di servizio' che servono per la pulizia. Solo che poi non vengono disattivati quando la piscina apre ai bagnanti. E questo questo va a minare la sicurezza del sistema di filtraggio delle piscine".

I controlli si fanno?

"Dipende. In certe zone della Sardegna le verifiche vengono effettuate con frequenza, come quelle che fa la Asl nel Cagliaritano. In altre zone, come in Gallura, i controlli avvengono di rado. Ma il problema è a monte".

Ovvero?

"La Sardegna è una delle cinque regioni italiane dove non esiste una normativa sulle verifiche alle piscine. E in assenza di controlli stabiliti per legge le irregolarità sono, purtroppo, all'ordine del giorno".

Come se ne esce?

"Occorre al più presto una legge regionale. Il tema non è più rinviabile. Nell'attesa, occorre che siano le strutture turistiche e i privati a tenere alta la guardia, rivolgendosi a professionisti certificati del settore. Certe tragedie non devono più accadere".

Luigi Barnaba Frigoli

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LA TRAGEDIA DI OROSEI:

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