Sono stati sbarcati nella notte tutti i 137 migranti ancora a bordo della Diciotti, la nave della Guardia Costiera ferma al porto di Catania e al centro di un'aspra polemica politica e istituzionale.

A prestare le prime cure alle persone giunte a terra è stato il personale sanitario della Croce Rossa.

Dopo essere stati curati e rifocillati, i migranti verranno redistribuiti.

A farsi avanti per l'accoglienza sono state l'Albania e l'Irlanda, ma la maggioranza dei migranti, circa un centinaio, verranno presi in carico da strutture ecclesiastiche, tramite la Conferenza episcopale italiana.

Intanto, continua a tenere banco l'inchiesta aperta dalla Procura di Agrigento nei confronti del Viminale.

Il ministro dell'Interno Matteo Salvini, che fino all'ultimo ha rifiutato di dare l'ok allo sbarco della nave, risulta indagato per abuso di ufficio, sequestro di persona e arresto illegale.

Un procedimento, che coinvolge anche un capo di gabinetto del ministero, che lo stesso Salvini ha definito "una vergogna".

"Non ci spaventano - ha tuonato Salvini (che ha raggiunto in queste ore i 3 milioni di follower su Twitter) - noi andiamo avanti".

"Gli altri attaccano e litigano, noi lavoriamo e risolviamo problemi", ha aggiunto il leader della Lega. E ancora: "Ogni inchiesta, bugia, insulto o minaccia perché difendo la sicurezza, i confini e il futuro degli

italiani, sono per me una medaglia".

L'opposizione, invece, ha già avanzato la richiesta di "dimissioni" del numero uno del Viminale.

"Una crisi creata ad arte da un ministro irresponsabile viene risolta dalla Chiesa. In mezzo un Paese più isolato e un governo ostaggio degli estremisti. Presidente Conte, lei deve rispondere di questa pericolosa deriva contro l'Italia?", ha twittato, coinvolgendo anche Palazzo Chigi, il segretario dem Maurizio Martina che nei giorni scorsi, come altri esponenti del centrosinistra, si è recato proprio a Catania per valutare le condizioni dei migranti bloccati a bordo.

Quattro decreti di fermo sono stati invece eseguiti dalla polizia nei confronti di tre egiziani e un cittadino del Bangladesh: sono ritenuti gli scafisti che hanno condotto l'imbarcazione su cui si trovavano i migranti soccorsi dalla Diciotti.

Nei loro confronti si ipotizzano i reati di associazione per delinquere finalizzata alla tratta di persone, favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, violenza sessuale e procurato ingresso illecito.

(Unioneonline/l.f.)

DITE LA VOSTRA:

© Riproduzione riservata