Relax sì, ma secondo le regole.

In spiaggia non tutto è permesso e paese che vai, divieto che trovi.

Da un capo all'altro dell'Italia sono numerose le norme, dettate da ordinanze comunali, che i bagnanti sono chiamati a rispettare. Norme che è bene conoscere se non si vuole incorrere in multe, spesso e volentieri salate.

Anche in Sardegna.

In alcuni stabilimenti balneari sardi, ad esempio, è del tutto vietato fumare in spiaggia.

Come a Stintino (in provincia di Sassari) dove il sindaco ha proibito anche l'utilizzo di asciugamani direttamente sulla sabbia.

Divieto anche a Cabras (Oristano) dove è possibile fumare solo se muniti di posacenere: pena una multa fino a 500 euro.

Oltre a creare danni enormi alla salute, le sigarette costituiscono un pericolo anche per l'ambiente, perché sono rifiuti tossici a tutti gli effetti, contenenti sostanze cancerogene.

Per questo motivo, non vanno lasciati dove capita, ma smaltiti correttamente. I mozziconi di sigaretta, inoltre, sono il rifiuto "singolo" più abbondante sulla Terra e anche tra i più complicati da smaltire, visto che impiegano fino a dieci anni di tempo prima di scomparire.

Non solo sigarette, comunque: ancora il comune di Stintino ha varato un regolamento in 8 punti per preservare La Pelosa, una delle spiagge più belle del Mediterraneo.

L'ordinanza, che ricalca i provvedimenti anticipati a febbraio, prevede anche in questo caso lo stop alle sigarette in spiaggia, ma riguarda anche gli asciugamani, che non posso essere adagiati sulla sabbia.

E poi c'è l'obbligo per i turisti di sciacquarsi i piedi nelle apposite postazioni all'uscita delle passerelle, per evitare l'asportazione della sabbia. Vietato, inoltre, l'uso di saponi o detergenti.

Per i trasgressori sono previste sanzioni da 25 fino a tremila euro a seconda delle norme violate.

Divieti e restrizioni anche a Cuglieri (Oristano, nell'antica regione di Monteferru).

Qui il sindaco locale Giovanni Panichi ha recentemente emesso un'ordinanza per vietare il picnic selvaggio sul litorale davanti al monumento naturale di S'Archittu. Troppa la maleducazione dei bagnanti.

Nella zona era già previsto il divieto raccolta di pietre e sabbia, nonché quello d'ingresso in moto e in auto e quello di pesca di molluschi e frutti di mare. L'obiettivo? Anche in questo caso, preservare un'area di rara bellezza e valore naturalistico eccelso.

NEL RESTO D'ITALIA - Ma i divieti fioccano anche nel resto d'Italia.

Alle isole Tremiti, ad esempio, è assolutamente proibito portare in spiaggia piatti, bicchieri o posate di plastica.

Al Lido di Venezia, invece, non è possibile giocare a palla.

A Forte dei Marmi e a Ravenna è stato dato un giro di vite alle feste negli stabilimenti balneari.

Infine, divieto generalizzato di farsi "manipolare" dai massaggiatori itineranti. Una pratica, il massaggio improvvisato sul lettino, messo al bando dal Ministero della Salute ormai da anni, perché giudicata pericolosa, sia dal punto di vista igienico che per le possibili conseguenze nocive per la salute.

(Unioneonline/M)
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