La valorizzazione del monte di Sant'Antonio, attesa da oltre 30 anni, ora è possibile.

La Giunta regionale ha approvato il Piano di valorizzazione presentato dall'amministrazione comunale di Macomer.

Si tratta di un avvenimento storico, per quella montagna che offre tante possibilità di sviluppo, ma gravata però da usi civici.

"Questa amministrazione - dice Gianfranco Congiu, capogruppo di maggioranza in Consiglio comunale e consigliere regionale - ha presentato la ricetta giusta, ben consapevole della esistenza degli usi civici. Così com'è accaduto per il rione di Coronas, abbiamo fatto l'unica cosa possibile: rendere compatibili gli usi civici con le attività che all'interno si vogliono insediare. Nel caso del monte di Sant'Antonio, lo strumento amministrativo disponibile era il piano di valorizzazione della montagna, che è lo strumento principale di programmazione delle terre civiche, scandito dalle norme regionali per promuovere lo sviluppo economico e sociale delle comunità interessate".

Il piano di valorizzazione del monte di Sant'Antonio, finalizzato allo sviluppo sociale ed economico della comunità, secondo le direttive della Regione deve rispondere a fini di pubblico interesse, non deve compromettere l'esistenza degli usi civici e non devono essere pregiudicati i diritti delle collettività.
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