Sono stati revocati gli arresti domiciliari a Davide Galantuomo, coinvolto assieme all'ex calciatore del Cagliari Renato Copparoni e ad altri imprenditori in un'inchiesta su presunte mazzette per un appalto dell'Ente acque della Sardegna (Enas) affidato quando alla guida dell'ente c'era proprio l'ex sindaco di Quartu.

Il gip del Tribunale di Cagliari Giuseppe Pintori ha modificato la misura cautelare che aveva emesso ai primi d'ottobre, accogliendo una richiesta del difensore Guido Manca Bitti: Galantuomo dovrà dunque rispettare solo l'obbligo di dimora a Quartu.

L'INCHIESTA - L'inchiesta in cui è coinvolto l'ex primo cittadino riguarda una presunta tangente da circa 90mila euro che sarebbe stata pagata da un consorzio per vincere un appalto dell'Enas da 9,5 milioni di euro per la progettazione e l'esecuzione di un impianto di produzione di energia rinnovabile solare in un'area industriale in provincia di Nuoro.

Lo scorso ottobre, oltre a Galantuomo, era finiti ai domiciliari anche il manager Gianni Lolli, dirigente del consorzio che si aggiudicò l'appalto, gli imprenditori Luigi Betti e Salvatore Paolo Pinna e l'ex calciatore Renato Copparoni che avrebbe svolto il ruolo di mediatore.

Quasi a tutti, dopo gli interrogatori, sono revocate le misure cautelari.

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