Il reparto di psichiatria del San Martino di Oristano non è sicuro e ora il sindaco di Zerfaliu, Pinuccio Chelo, chiede l'intervento del ministro della Sanità Beatrice Lorenzin e del procuratore della Repubblica Ezio Domenico Basso.

Chelo aveva presentato un esposto un mese fa, alla Asl, alla Regione e al prefetto, rimasto senza risposta.

Ora chiama in causa il ministro, chiedendo che invii i carabinieri per accertare la gravità della situazione.

Per il primo cittadino di Zerfaliu il reparto di psichiatria non è per niente sicuro, tanto che l'unica ala, anche se in stanze separate, ospita uomini e donne.

"È impensabile che pazienti con gravi e differenti patologie possano convivere in quella struttura - scrive il sindaco - è a rischio l'incolumità degli operatori, dei pazienti e dei visitatori. Sono stato testimone di diversi episodi nel corso delle visite fatte a una parente ricoverata nel reparto. In uno di questi casi un paziente, in preda a un alterato stato psichico, ha aggredito un'infermiera e poi ha preso a pugni il muro, davanti agli altri degenti e ospiti. Senza l'intervento dei suoi colleghi la situazione sarebbe precipitata. Il giorno dopo è intervenuta la polizia per un'altra aggressione, ripetutasi anche nella notte. Credo che la guardia giurata che si trova all'ingresso dell'ospedale - ha concluso Chelo - sia più utile averla nel reparto di psichiatria. Ogni buon amministratore ha il dovere di garantire la sicurezza dei propri dipendenti".

La direzione della Ats-Assl ha inviato una nota contestando le denunce presentate dal sindaco di Zerfaliu.

"Il servizio di guardia giurata non è previsto all'interno dei reparti come in tutti gli altri ospedali in Italia - si legge nella nota - e i pazienti vengono assistiti da personale appositamente formato. I pazienti, maschi e femmine, sono ospitati in camere separate e il reparto di psichiatria risponde agli standard di legge. Infine, non risulta, a questa direzione, che vi siano state aggressioni al personale. Ci sarebbe stato in questo caso una denuncia".
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