"Cara Unione,

oggi i miei genitori hanno ricevuto una chiamata importante, di quelle che spiazzano e che lasciano l'amaro in bocca per tutta la giornata.

Un mio amico speciale purtroppo andrà via, tornerà al Nord nella sua città, dove noi bambini, fin dalla nascita, godiamo, in un posto speciale, di tante piccole attenzioni che serviranno poi a salvare la nostra piccola ma già combattiva vita .

Questo posto speciale è l'ospedale pediatrico del San Bortolo di Vicenza.

Ebbene sì, il mio amico tornerà dallo staff con cui ha lavorato per circa 30 anni. Da coloro che lo ammirano e che sanno quanto possa essere importante in un reparto di chirurgia pediatrica la sua presenza.

Lui opera i bambini con problemi più o meno gravi e di varie entità. Come me ad esempio. Io ho solo 8 mesi e ho avuto la fortuna di incontrarlo quando nacqui a gennaio.

Idroureteronefrosi bilaterale: questo dissero alla mia spaventata mamma quando mi fecero la prima ecografia.

E da lì, via di profilassi antibiotica, continui controlli ecografici e alle urine. Poi però ci si rese conto, proprio durante il lockdown, che il mio rene stava iniziando a soffrire... allora l'estate divenne per noi un continuo via vai da Vicenza.

Già perché noi qui, a Sassari, i macchinari di ultima generazione per migliorare (in attesa di intervento) una malformazione come la mia senza bisogno di aprire, spostare e ricucire ce li sogniamo. Allora con valigie e autorizzazioni alla mano abbiamo passato le giornate di maggio e giugno a Vicenza. Con le lacrime agli occhi, lontano dai nostri cari, e con tutte le problematiche economiche che questo comporta (io ho un fratellino di 3 anni e mezzo che è dovuto venire con noi).

Purtroppo il mio problema anziché migliorare peggiorava... e a luglio una notte che ha segnato le nostre vite il mio amico mi ha operato d'urgenza nella mia città sarda. Non c'è stato bisogno di granché a livello di ferristica ma della sua esperienza e della sua manualità. E così mi ha operato proprio vicino alla mia mamma, al mio papà e alla mia famiglia

Stavo molto male, ma non mi scaraventarono su un elicottero proprio per provare a salvarmi la vita. E perché lui era li, pronto a fare il suo lavoro.

Purtroppo, però, ora ho saputo che il mio amico, che era a Sassari da qualche tempo, ha dovuto rassegnare le dimissioni, e tornerà a Vicenza.

Pare che qui una chirurgia pediatrica non possa esistere. E allora io dico, ma perché?

Il mio amico speciale, nonché chirurgo specializzato in pediatria, andrà via. Io sono stato fortunato... ma da ora in poi chi penserà al prossimo "Riccardo"?

Grazie di cuore dottor Francesco Battaglino.

Il suo piccolo Riccardo*"

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