"Cara Unione,

scrivo in merito all'ordinanza appena firmata dal presidente della Regione Sardegna, Christian Solinas, che impone a tutti i passeggeri in entrata in Sardegna, di presentare test sierologico o tampone negativo, o di autocertificare di essersi sottoposti al test e che sia risultato negativo. In alternativa si chiede ai soggetti entranti di sottoporsi a un tampone presso l'azienda sanitaria locale o aziende private accreditate (senza specificare su chi debba gravare il costo dell'esame), entro 48 ore dall'arrivo.

Faccio presente che questa ordinanza, che arriva a una settimana dal voto, va chiaramente a ledere il diritto di voto di tutte le persone che, vivendo fuori regione per le più disparate ragioni (lavoro con contratti a termine, studenti fuori sede, ecc), abbiano programmato un rientro rapido soltanto per esercitare il diritto, come la sottoscritta.

Facendo un esempio concreto, dobbiamo forse credere che le ASL locali siano così tempestive da fare un tampone il venerdì sera, (data del mio arrivo) e comunicarne l'esito entro il 21 mattina, ultima data disponibile per esercitare il diritto di voto?

Perché sapete, l'ordinanza prevede anche che finché non venga fatto il tampone e non si abbia ricevuto l'esito, si debba osservare isolamento fiduciario, e quindi si è impossibilitati anche a recarsi al seggio.

Inoltre chi mi garantisce che tampone ed esito vengano comunicati prima della partenza del mio volo di ritorno, che è prevista per il 22 settembre alle ore 6 del mattino?

La cosa più grave però, è che nell'ordinanza si legge che sono esentati coloro che si recano in Sardegna per motivi di lavoro, di salute o per esercitare attività funzionali ad organi costituzionali; non si menziona invece il sacrosanto diritto di voto, che quindi viene considerato meno importante di un comune viaggio di lavoro.

Pare quasi sia un'ordinanza che mira a scoraggiare i rientri per esercitare il diritto, soprattutto perché sopraggiunge soltanto a pochi giorni dalle consultazioni. È chiaro che con preavviso così breve diventi difficile, se non impossibile, sottoporsi a un tampone e ricevere il relativo esito prima della partenza, viste e considerate le code e i tempi di attesa dei laboratori, nonché i tempi tecnici per il risultato, (tralasciando l'aspetto dei costi, che non dovrebbe comunque essere trascurato). E oltretutto, se si decide di intraprendere il viaggio, si rischia comunque di non poter esercitare il diritto perché in attesa dell'esito dell'esame, e di non riuscire a tornare con il volo programmato, anche se il tampone dovesse poi risultare negativo.

Mi sono inoltre informata sulla possibilità di esercitare il mio diritto di voto, sancito all' art. 48 della Costituzione Italiana, presso il seggio più vicino al mio attuale domicilio, ma sul sito del Governo è chiaramente indicato che il voto fuori comune, e quindi fuori regione, non è possibile (punto 4 delle FAQ).

Mi auguro che qualcuno intervenga su un fatto che considero gravissimo".

Giulia Lazzaro

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