"Cara Unione,

mi stupisco di come, dopo tante polemiche sui luoghi affollati e assembramenti dell'ultimo periodo, non si parli nei giornali regionali dell'abuso che si consuma ogni giorno nelle nostre spiagge, specialmente nella spiaggia di Tuerredda che tanto hanno voluto a numero chiuso (giustamente).

Premetto che ho una casa nel comune di Domus de Maria e già in anni 'normali' è difficile recarsi nella spiaggia per l’affluenza di gente. Quest'anno, causa Covid, la evitiamo perché abbiamo persone immunodepresse in casa e preferiamo spiagge meno affollate.

Però, una mattina decido di soddisfare il desiderio di mia madre 66enne di portarla a fare un bagno a Tuerredda un paio d 'ore, e allora ci svegliamo presto e arriviamo lì per le 7.15.

Prendiamo posizione sulla punta della spiaggia, posizione più bella secondo noi, a due passi (ma non attaccate) alla concessione degli ombrelloni di uno stabilimento locale.

Entriamo in acqua passeggiamo un po' lì davanti, alle 7.30 dallo stabilimento iniziano a portare sdraio occupando gran parte della spiaggia libera, mettendo inoltre sopra le sdraio degli asciugamani presi da un bustone ...come a far credere che ci fossero già clienti?.

So che gli stabilimenti offrono il servizio di noleggio di ombrellone e sdraio ma credo sia corretto posizionare solo quando c’è fisicamente il cliente, e non occupando prima di tutti uno spazio pubblico. per giunta, tutto piazzato a 40cm dai nostri teli e non assolutamente secondo le regole del distanziamento previste.

Mi chiedo perché il Comune non regolamenta meglio questa gestione, che finisce per danneggiare, anziché agevolare, i visitatori della spiaggia.

Un cordiale saluto".

C.W.

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