"Cara Unione,

sono un sardo emigrato per lavoro come tanti.

Abito a Treviglio, nel mezzo di una delle zone più colpite dal Covid. Ma anche in una delle zone più rispettose delle regole imposte da questa situazione, probabilmente anche perché duramente colpita.

Ebbene, nel tornare nella mia Sardegna, due giorni fa, sono rimasto sconvolto dalla superficialità di come le autorità e la compagnia di navigazione hanno gestito l'imbarco e lo sbarco dei passeggeri.

Nessun controllo dei documenti all'imbarco e nemmeno la conta di quanti eravamo in auto. Nessun controllo della temperatura all'ingresso.

Sul traghetto, come al solito e sempre, viaggiatori ammassati come in un carro bestiame.

Nessuna procedura di contenimento e distanziamento, solo qualche avviso sull'obbligo di indossare la mascherina.

Ancora peggio allo sbarco a Olbia. Nessuna indicazione su come comportarsi, nessuna procedura di sbarco. Due ore ammassati come nella foto che allego.

Le autorità in generale, la Regione Sardegna, la stessa stampa lamentano i focolai, il comportamento delle persone, ma non vedo nessuna azione, nessun controllo là dove si sa che ci sono i rischi.

Ma ho l'impressione che gli aspetti economici prevalgano sempre. O no?

Un cordiale saluto".

M.L. - Treviglio

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