Questa lettera è stata preceduta da una telefonata della figlia, già difficile data la situazione in cui si trova dopo la morte del padre, per smentire le voci circolate in paese e poi amplificate dai media secondo cui la mamma sarebbe in terapia intensiva. Equivoco forse nato dal fatto che l'arrivo di un'ambulanza prima e di una seconda poi hanno fatto pensare che i pazienti fossero due. Invece la seconda medicalizzata è arrivata perché la prima non era attrezzata per quel tipo di intervento.

"La mamma è in quarantena in casa, non ha sintomi e non le è stato fatto neppure il tampone".

La rettifica è doverosa per ristabilire la verità su un caso già di per sé doloroso.

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"Cara Unione,

sono la figlia del signor Sanna Egidio. In questi giorni la mia famiglia sta vivendo una situazione drammatica legata alla scomparsa improvvisa di nostro padre, aggravata dalle restrizioni di procedura del caso che per prassi ci tengono in regime di isolamento e che non ci permettono di stare vicini in questo momento di dolore e accompagnarlo nel suo ultimo viaggio.

Oltre a tutto ciò si aggiunge un'informazione inesatta riguardante le condizioni di nostra madre che non è mai stata ricoverata, né tanto meno sottoposta a tampone.

Chiedo quindi che si smentisca la notizia e venga divulgata la verità quanto prima, per rispetto della famiglia e per dovere di cronaca.

Certa di un Vostro riscontro porgo cordiali saluti.

Sabrina Sanna

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