La lettera aperta alla Sardegna di un ventenne pronto a partire, non senza dispiacere, per inseguire la sua "voglia di futuro".

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"Cara Sardegna,

tante volte mi sono detto lo faccio e non l'ho mai fatto. I prossimi saranno (a scanso di ripensamenti, purtroppo difficili) gli ultimi mesi che passeremo insieme. Ultimamente mi è capitato di fare alcuni viaggi, quindi di prendere alcuni aerei. Il biglietto l'ho fatto sempre andata e ritorno, però sta volta mi costringi a malincuore a farlo di sola andata. Si sa, i biglietti di sola andata sono sempre brutti. Ma sono i biglietti per il nostro futuro, e tu al nostro futuro non ci pensi. Ma in fondo, cara Sardegna, tu non hai colpe. Le colpe le ha chi ti ha ridotto così. Ma forse la colpa è anche nostra, che abbiamo fatto poco per cambiarti. Ma purtroppo noi come cambiarti non lo sappiamo. Hai il clima più bello del mondo, il mare più bello del mondo, il cibo più buono del mondo e la gente migliore del mondo. Ma come saprai, per vivere non basta questo. Tanti figli tuoi ti hanno abbandonato, tanti figli tuoi ti abbandoneranno. Ma si sa, il tuo sole brilla anche da tanti chilometri di distanza. Da vicino o da lontano come posso non amarti, Sardegna? Ci amassi anche tu come ti amiamo noi... sarebbe tutto più bello. Ogni tuo figlio che se ne va è pronto a tornare: dipende da te.

A nos bidere".

Sebastiano Sanna

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