Globalizzazione, digitalizzazione, invecchiamento della popolazione, migrazioni: sono milioni le persone che in questo secolo vedranno completamente trasformata – spesso stravolta – la loro vita sociale, economica e culturale. Anche la transizione energetica, se subita e non gestita nella maniera più idonea, può creare uno stravolgimento, soprattutto nelle regioni dove il mondo industriale è ancora fortemente legato all’uso dei combustibili fossili, carbone in primis.

Partendo da questo assunto nasce il progetto Entrances che ha come finalità quella di sviluppare nuova conoscenza sulle sfide che queste regioni stanno affrontando nel loro percorso di transizione energetica. È finanziato dall'Unione Europea nel quadro del programma Horizon 2020, ha una durata di tre anni, è coordinato dalla Università de La Coruña (Spagna) ed è realizzato da un consorzio di 14 partners provenienti da 12 Paesi europei.

La transizione verso l’utilizzo di fonti di energia eco-sostenibile non può, e questa è la base di partenza del progetto, essere considerato solo come un cambiamento di tipo tecnologico o industriale: con la transizione energetica cambierà profondamente il modo di vivere delle persone, un cambiamento a trecentosessanta gradi dal punto di vista sociale, psicologico e culturale ed è proprio sullo studio di questi enormi cambiamenti che si concentrerà il progetto Entrances

L’obiettivo è arrivare a una serie di raccomandazioni per facilitare, sul piano sociale ed economico, la transizione "post-carbone" in 13 territori dell'Europa che hanno avuto, o tutt'ora hanno, la propria economia fondata sull'estrazione del carbone (o di altre fonti di energia fossile).

Uno di questi tredici territori su cui si focalizzerà lo studio è Il Sulcis. Verrà svolto dall'Enea e da Conoscenza e Innovazione (centro di ricerca sociale con sede a Roma) con il supporto dell’Università di Cagliari.

Una fase di studio nel Sulcis (foto ufficio stampa Entrances)
Una fase di studio nel Sulcis (foto ufficio stampa Entrances)
Una fase di studio nel Sulcis (foto ufficio stampa Entrances)

L’approccio adottato, si legge nella scheda informativa, è quella del focus group che usa come approccio di riferimento quello della mappatura partecipativa: «Informatori qualificati sono invitati a discutere e dischiudere le loro conoscenze dei luoghi, per identificare e descrivere (e quindi mappare) le “situazioni di tensione” che si sono verificate o che sono ancora in atto e che sono un indicatore di stress nell’organizzazione territoriale. La mappa rifletterà una visione dall'interno delle sfide affrontate dal territorio, e sarà confrontata con altre fonti di conoscenza disponibili (dati, statistiche, studi precedenti) così come con gli altri risultati del progetto Entances».

Nello specifico, il territorio di riferimento è costituito da nove comuni: Calasetta, Carbonia, Carloforte, Gonnesa, Perdaxius, Portoscuso, San Giovanni Suergiu, Sant’Antioco e Tratalias.

Per quanto riguarda l’indagine conoscitiva sul territorio, questa verterà su “Attaccamento ai luoghi e decarbonizzazione”: ha come fine la comprensione di come la decarbonizzazione possa avere effetti sulla condizione psicologica individuale e possa modificare il rapporto col territorio, inclusa la scelta di emigrare. I risultati dell’indagine saranno comparati con quelli relativi agli altri 12 territori Europei inclusi in Entrances.

La partecipazione avviene su base volontaria e tutte le informazioni raccolte vengono trattate in modo anonimo. L’indagine è indirizzata a chiunque viva nel Sulcis ed è "in linea" fino al 15 ottobre (forse qualche giorno in più) al seguente link: https://sondaggi.enea.it/index.php/994349.

Chi partecipa viene invitato a firmare il modulo di consenso e può ritirarsi dalla ricerca in qualsiasi momento, senza necessità di fornire spiegazioni o essere soggetto ad alcuna ammenda. Al termine del progetto, tutte le informazioni identificabili saranno conservate per 5 anni al fine, se del caso, di essere verificate dalla Commissione Europea. Dopo questo periodo di 5 anni, tutte le informazioni saranno archiviate in modo sicuro, accessibile solo dal coordinatore del progetto, per un possibile utilizzo futuro in successive indagini, rispettando sempre gli stessi obblighi e limiti etici. Il responsabile delle attività nel Sulcis è Giovanni Caiati (tel. 3389478075) che può essere contattato per fornire tutte le delucidazioni a chi avesse domande o dubbi.

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