Una parola al giorno. Una dose di letteratura quotidiana sui social per celebrare la lingua italiana e soprattutto chi l'ha creata. È questa la scommessa dell'Accademia della Crusca che nel settecentesimo anniversario della morte di Dante vuole rendergli omaggio divulgando tutti quei vocaboli che caratterizzano il testo base dell'italiano. "Una parola di Dante fresca di giornata" è l'iniziativa partita il primo gennaio: sul sito internet dell'Accademia ogni giorno viene presentato e commentato un vocabolo della Divina Commedia e di altre opere dantesche. Poi i contenuti sono condivisi sulla pagina Facebook e su Instagram. Ma questo è solo uno dei tanti eventi programmati in memoria del Sommo poeta nel 2021, anno a lui dedicato.

Il progetto Sui social l'iniziativa ha già grande seguito. La citazione dantesca quotidiana propone parole, locuzioni, frasi ma anche passi di poesie ed espressioni ricorrenti negli scritti di Dante. Lo scopo è invitare alla riflessione sul patrimonio culturale e coinvolgere nelle celebrazioni un pubblico quanto più ampio e variegato possibile. "A ogni parola segue subito un commento per chiarirne il significato e far comprendere agli italiani l'attualità e la leggibilità del poeta" ha spiegato Claudio Marazzini, direttore della Crusca. E infatti scorrendo solo le parole della prima decade di gennaio ci si imbatte in espressioni che spesso vengono utilizzate nel parlare quotidiano a riprova dell'attualità del poeta fiorentino che con le sue intuizioni permea ancora oggi tutta la cultura italiana. E con le sue opere e la lingua è riuscito a dare quell'unità di nazione, molto prima che si riuscisse la sola politica.

Le parole L'anno si è aperto con "transumanar" (Paradiso, I, 70). "Neologismo dantesco per indicare un'esperienza che va oltre l'umano - spiegano gli esperti dell'Accademia della Crusca - Dante lo usa per indicare l'avvicinamento a Dio, ma il termine può essere esteso ad ogni condizione che vada al di là dell'esprimibile, dove le parole non bastano più".

L’incipit della Divina Commedia (foto V. Pinna)
L’incipit della Divina Commedia (foto V. Pinna)
L’incipit della Divina Commedia (foto V. Pinna)

Questo è solo l'inizio, scorrendo la piazza virtuale ecco un'espressione diffusa ancora oggi nel parlare comune: "color che son sospesi" (Inferno, II, 52). Frase detta "da Virgilio parlando di sé, perché sta nel Limbo, ma è passata nell'italiano come forma proverbiale per indicare uno stato di incertezza e di attesa". E ancora ecco che "Or incomincian le dolenti note" (Inferno, V 25) espressione che compare quando Dante sente le grida di dolore dei condannati per lussuria. Oggi l'espressione viene utilizzata comunemente per indicare fatti e situazioni sgradevoli. Ed è l'ennesima riprova di quanto l'opera di Dante sia amata e diffusa. Dai riferimenti più aulici e letterari si passa anche a quelli più duri e così la Crusca ricorda il vocabolo "merda" (Inferno, XVIII, 116): "E mentre ch'io là giù con l'occhio cerco, vidi un col capo sì di merda lordo, che non parea s'era laico o cherco". L'Accademia della Crusca chiarisce che "questa parola ricorre due volte nella Commedia e non è certo sconosciuta agli italiani del nuovo millennio. Realismo dantesco, che si esplicita bene nei canti di Malebolge. Plurilinguismo dantesco, che gli permette di dire tutto e parlare di tutto. Dante, poeta che sa essere molto concreto, e anche brutale".

Gli eventi Covid permettendo, sono tante le iniziative messe in campo per celebrare Dante nel 2021. A Firenze sono in programma eventi scientifici, giornate di studi e convegni ma anche progetti culturali come mostre, concerti, produzioni teatrali e cinematografiche, performance di teatro e danza e una lettura integrale della Divina Commedia.

E nel nome di Dante si creerà una rete tra i mostri sacri della cultura dalla Accademia della Crusca agli Uffizi, dall'Università agli archivi storici fino ai musei e al teatro.

Infine c'è grande attesa (ma è forte anche il timore che una terza ondata della pandemia rovini i programmi) per il Dantedì, una giornata dedicata alla memoria del poeta, celebrato per la prima volta il 25 marzo 2020. Quelle erano giornate difficilissime, con il Covid che dilagava ma si è riusciti a coinvolgere il mondo della cultura italiano e internazionale, le scuole, le istituzioni e tutti gli appassionati. Adesso per il prossimo il 25 marzo si vorrebbe replicare riunendo tutto il mondo della scuola sotto il nome del padre della lingua italiana.
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