L’età che, inesorabile, avanza: a maggio saranno 77 anni. Le troppe sigarette. Neppure la proverbiale flemma è stata in grado di fermare i problemi cardiaci che, nelle ultime settimane, hanno costretto Zdenek Zeman a un improvviso pitstop. E allora: ciao Pescara, prima c’è la salute.

Il boemo. «Mi dispiace lasciare in questo momento, ma le vicissitudini personali hanno preso il sopravvento e mi costringono a questa scelta. Ero tornato a Pescara con tanto entusiasmo, spinto da un debito calcistico che volevo estinguere nei confronti di una piazza che mi ha fatto vivere emozioni importanti; lo scorso anno ci siamo andati vicino e speravo sinceramente che quest'anno terminasse diversamente». Zdenek Zeman, operato per l'inserimento di quattro stent al cuore, dovrà osservare un periodo di riposo; a sostituirlo sulla panchina del Delfino sarà il suo vice, il palermitano Giovanni Bucaro. «Lascio i ragazzi a persone capaci e in grado di continuare il percorso sportivo. Sono sicuro che con la vicinanza della gente sapranno fare bene. Ringrazio la società che mi è sempre stata vicino, tra noi resterà sempre un rapporto di affetto e amicizia costruito nel tempo e che spero ci faccia tornare presto a vivere altri momenti importanti».

Il ritorno. Ma il tecnico boemo, che ha fatto le fortune del Foggia negli Anni Ottanta e Novanta, quindi di Roma e Lazio, pensa già al futuro. «Sono pronto a tornare in campo a settembre», giura l’allenatore. In seguito all’attacco ischemico transitorio del 12 dicembre e al nuovo malore accusato dopo la partita col Gubbio del 9 febbraio, i check cardiologici e vascolari cui si è sottoposto hanno confermato la perfetta riuscita dell’operazione al cuore di due settimane fa, quando il cardiologo interventista della clinica Pierangeli Stefano Guarracini gli ha applicato 4 stent coronarici e i suoi colleghi della chirurgia vascolare, Lorenzo Salute e Mirta D’Orazio, uno stent carotideo. Un decorso regolare, per una ripresa che si completerà nell’arco di 2-3 mesi. «Tutto si è svolto secondo la tabella di marcia», ha dichiarato proprio Guarracini. «Il mister sta bene. I controlli post-operatori di routine hanno evidenziato un quadro molto confortante, sia per il cuore che per la carotide. Osserverà un periodo medio-breve di recupero di un paio di mesi per ricominciare meglio di prima. Non è in programma nessuna nuova operazione». Il tecnico resterà una settimana a Pescara, a stretto contatto avrà la moglie Chiara e i figli, e poi rientrerà a Roma, continuando comunque a seguire il suo Pescara. Ma l’appuntamento è a settembre e se qualcuno dovesse richiedergli che fine ha fatto Zemanlandia?, sarà pronto a rispondere gliela faccio di nuovo.

La carriera. A Cagliari, per tante ragioni, Zemanlandia si è solo intravista. Eppure i presupposti per far bene erano ottimi: una squadra di giovani, una società nuova di zecca, la passione dei tifosi, che ricordavano gli “scherzi” del boemo da avversario con le sue squadre sempre all’attacco. Molto buio, qualche bagliore (gli 1-4 del Castellani con l’Empoli di Sarri e con l’Inter di Mazzarri), ma anche batoste evitabili, come i dissidi interni alla squadra, che retrocesse quando lui se n’era già andato. Era il 2013-2014, primo anno della gestione Giulini. Ma Zdenek, sigaretta in bocca e tuta da lavoro perennemente indosso, ha sempre guardato oltre il risultato, puntando a un calcio spettacolare e pulito, senza le ombre di calciopoli che le sue esternazioni avevano provocato, facendo tremare il sistema dalle fondamenta. La sua carriera, che con Roma e Lazio sembrava destinata a spiccare il volo, ebbe però un improvviso rallentamento. Nessuno però, men che meno lui, pensava che potesse essere la mazzata definitiva.

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