«L’ho fatto. Ma è tutto quello che posso dire», aveva risposto per poi sorridere l’ex presidente Usa Barak Obama al conduttore del programma “The late show” che gli aveva appenda domandato se, durante il mandato, avesse mai chiesto e avuto informazioni sull’esistenza di Ufo e alieni. Era il novembre 2020 e già nei giorni immediatamente successivi quella breve dichiarazione aveva lasciato immaginare l’esistenza di dossier segretissimi su presenza e visite di extraterrestri sul nostro pianeta. Poi, pochi giorni fa, Obama ha concesso il bis nello stesso programma: «Quando mi sono insediato ho chiesto: c’è un laboratorio da qualche parte dove teniamo esemplari di alieni e astronavi? La risposta è stata no. Ciò che è vero è che ci sono filmati e registrazioni di oggetti nei cieli che non sappiamo esattamente cosa siano. Non possiamo spiegare come si sono mossi, le loro traiettorie. Non si muovevano con uno schema facilmente spiegabile. Quindi penso che la gente prenda sul serio il tentativo di indagare e capire di cosa si tratta».

Una minaccia?

Oggi l’ipotesi (il timore magari) che civiltà diverse e lontane esistano realmente è aumentata a dismisura nell’immaginario collettivo dopo il nuovo passo in avanti dell’amministrazione americana, arrivata a sostenere lo scorso 17 maggio che, addirittura, «gli Ufo sono una minaccia per la sicurezza nazionale»: dichiarazione resa dal senatore Marco Rubio dopo la diffusione di un video girato nel 2019 a bordo di un’imbarcazione della Marina militare statunitense nel quale si intravedeva un oggetto non identificato rotondo che volava sopra l’oceano e poi si immergeva all’improvviso in acqua. Le immagini, girate dal personale a bordo, sono state definite autentiche dalla portavoce del Pentagono Susan Gough e il velivolo a parere degli esperti aveva caratteristiche tali da sfidare le leggi della fisica. Il filmato è stato girato con uno smartphone al Combat Information Center della nave, una particolare sezione soggetta a norme di massima sicurezza dove i cellulari pare non siano ammessi, durante un’esercitazione alla quale avrebbero preso parte anche altri mezzi. Dopo l’avvistamento un sottomarino avrebbe cercato il presunto ufo senza trovarlo e in uno dei diari di bordo risulterebbe un’annotazione secondo la quale un oggetto volante non identificato avrebbe seguito un cacciatorpediniere per novanta minuti. Non solo: si trattava, a quanto sembra, del secondo video girato in quei giorni.

Quasi fantascienza, se non fosse che il Congresso ha fatto sapere di attendere entro questo giugno un rapporto esaustivo del Dipartimento della difesa sulle indagini riguardanti gli oggetti volanti non identificati (c’è una sezione del Dipartimento che si occupa proprio di individuare Ufo e valutare l’autenticità dei video che li riprendono e degli avvistamenti della popolazione) e che, proprio a ridosso della scadenza temporale, il senatore Rubio ha parlato di <minaccia> nel corso della seguitissima trasmissione televisiva “60 Minutes”: quasi una dichiarazione alla Nazione. «Alcuni dei miei colleghi sono molto interessati a questo argomento e spesso ridacchiano quando lo sollevi>, ha detto, <ma non credo che possiamo permettere che lo stigma ci impedisca di avere una risposta a una domanda fondamentale».

Le possibili rivelazioni

Chi è convinto che gli extraterrestri esistano e abbiano già fatto visita alla Terra spera in imminenti rivelazioni clamorose. Ad aprire le porte alla possibile pubblicazione di dossier sinora tenuti nascosti è stato il presidente uscente Donald Trump che, poco prima di lasciare il posto alla casa Bianca, il 28 dicembre scorso ha firmato una legge che prevede la disponibilità del Pentagono a rivelare informazioni sugli Ufo e desecretare innumerevoli informazioni entro sei mesi dalla sua entrata in vigore. Cioè proprio il giugno 2021. La conferma dell’autenticità del video girato due anni fa è il quarto episodio simile: era già avvenuto per alcuni filmati girati dai piloti di caccia della marina americana nel 2004, nel 2014 e nel 2015. Lo scorso gennaio è arrivata la conferma della futura pubblicazione di documenti finora “classificati”.

Secondo Rubio – questa è l’interpretazione degli organi di informazione americani – gli oggetti avvistati sarebbero pericolosi perché in effetti potrebbero essere davvero velivoli alieni che si stanno avvicinando al territorio Usa (dal loro punto di vista sempre e comunque baricentrico), ma anche (o più probabilmente) droni o apparecchi di forze militari nemiche. Per questo a suo dire sarebbe necessario istituire un archivio ufficiale e stanziare più fondi governativi per studiare questi fenomeni. E il rapporto da consegnare entro giugno dovrebbe infatti anche verificare l’eventuale “legame con governi stranieri ostili” di certi avvenimenti.

Di recente Luis Elizondo, un ex ufficiale dei servizi del Pentagono, ha fatto sapere che i lavori del “Programma per l'identificazione di minacce spaziali” del quale è stato direttore e che ufficialmente è stato chiuso anni fa in realtà stanno andando avanti: «Studiare questi fenomeni», ha detto, «ci permetterà probabilmente di cambiare l'attuale metrica della fisica in fatto di spazio e tempo». A suo dire basterebbe «guardare i risultati del Large hadron collider al Cern di Ginevra», un acceleratore di particelle «dove cercano di creare nuove fonti di energia ispirandosi a fenomeni come i buchi neri, per avere qualche elemento in più quando si vogliono capire ad esempio alcune delle impressionanti capacità degli oggetti volanti non identificati. Insomma, invece di studiare gli Ufo in segreto, uno Stato contro l'altro, uniamo le forze e le conoscenze». Era stato proprio Elizondo, che collabora da anni con la “To the stars academy” di Tom DeLonge, ex front man della band Blink-182, a presentare a Roma nel 2018 al VII Convegno internazionale di Ufologia i primi video ripresi da piloti militari americani che solo in seguito il Pentagono confermò essere veri.

Ancora: poche settimane dopo le dichiarazioni di Barak Obama nel novembre 2020, sul sito internet “The Black Vault” creato dal 39enne John Greenewald Jr erano state pubblicate migliaia di file sugli avvistamenti di dischi volanti, presunte astronavi e qualunque cosa non fosse (o non apparisse) di fattura umana negli ultimi 70 anni. Oltre 2.700 pagine con 12.618 rapporti catalogati la gran parte illeggibili, incomprensibili o di dubbia provenienza ma sintomatici di un notevole interesse pluridecennale sull’argomento.

L’argomento Ufo è sentito. Ma che gli oggetti volanti non identificati arrivino davvero dallo spazio infinito è ancora tutto da dimostrare.

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