Amore a prima vista. "E' troppo brutta per non essere bellissima". Simone Nurchis, 44 anni, di Cagliari, ex giocatore di calcio a cinque in serie A e carrozziere di professione, lustra con orgoglio - alla fine di un lungo e accuratissimo lavoro di restauro - la sua Fiat 600 multipla targata Cagliari. "L'ho cercata per tanti anni, alla fine l'ho trovata a Sinnai, l'ho acquistata e rimessa in sesto". Adesso ha un sogno: "Usarla il giorno del mio matrimonio, quando sarà". E sorride.

La sua vettura ha una storia particolare. "Il primo ad acquistarla nuova di fabbrica nel 1965 fu un sacerdote, don Carmine Fais, che in quegli anni era parroco a Serramanna e che poi fu trasferito a Sinnai. Per tanti anni la 600 multipla celestina a Sinnai è stata sempre e solo per tutti la macchina del sacerdote". Poi un altro passaggio di proprietà, a favore di un sinnaese poi emigrato in Germania che non se la sentì di portarla così lontano e decise di venderla.

"Da anni - spiega Simone Nurchis - monitoravo su Internet le Fiat 600 multipla in vendita. Quasi tutte quelle che venivano pubblicizzate sul web si trovavano nel Sud Italia, tra Campania, Calabria e Sicilia. A parte il prezzo, era complicato trasportarle visto che erano interamente da recuperare anche di meccanica. Ricordo, eravamo all'inizio del 2016, quando su Internet di mattino presto, erano circa le 6 ed io mi stavo preparando per andare in officina, apparve un annuncio da Sinnai. Fui il primo a contattare il proprietario, per questo motivo riuscii ad acquistarla. Il venditore ricevette chiamate da tutta Italia ma fu di parola: la diede a me, il primo interessato".

La Fiat 600 multipla ha un discreto valore collezionistico visto che è considerata dagli esperti e dagli appassionati la prima monovolume di serie. Vettura popolare per eccellenza, è stata progettata da una firma illustre della Fiat, l'ingegnere Dante Giocosa.

Venne usata tantissimo per il trasporto di persone (taxi e noleggio con conducente) e per cose (fruttivendoli e ambulanti in genere), ma fu anche il primo pulmino delle suore, perché ha sei posti a sedere divisi in tre file (quella anteriore più due di strapuntini che possono essere abbassati per formare un pianale di carico per la merce molto capiente).

Dalla catena di montaggio di Torino sono stati sfornati tantissimi esemplari di 600 multipla (circa 240 mila) ma la maggior parte sono stati sfruttati moltissimo sino alla rottamazione. E oggi vetture restaurate a regola d'arte come quella di Simone Nurchis possono raggiungere valutazioni abbastanza elevate per una utilitaria: da 20-25 mila euro a salire, soprattutto il modello prodotto dal 1955 al 1960, differente dal "cugino" denominato 600 D sia per la motorizzazione (600 e non 750 di cilindrata) sia per alcuni particolari come le frecce anteriori a goccia e cerchi. Più costoso addirittura il modello Taxi nero e verde, di cui esistono tantissime testimonianze sia in video grazie ai film degli anni 60, sia nelle cartoline d'epoca. Simone Nurchis ha lavorato per tre anni al restauro della sua Fiat 600 multipla: "L'ho schiodata completamente, ho ripreso ogni elemento della carrozzeria e verniciata con i colori originali celeste e bianco sporco, e restaurato anche la parte meccanica, malgrado quando l'ho acquistata fosse comunque marciante. Non è stato facile trovare tutti i ricambi, soprattutto per i costi elevati. Un esempio? La serie di tappetini originali costa 800 euro". Ma la soddisfazione finale ha ripagato ogni sacrificio sia in termini di lavoro, sia di spesa: "Ricordo quando la portai a casa da Sinnai, il giorno del passaggio di proprietà: tutti si giravano al mio passaggio. E adesso, dopo il restauro, la curiosità delle persone è ancora maggiore: la uso quasi tutti i fine settimana, i bambini mi additano, i più anziani ricordano che veniva usata da questo o dall'altro tassista oppure nei mercatini ambulanti. Per non parlare di chisi ferma per una foto o chiede se è in vendita. No grazie, la tengo per me. Il restauro di un'auto storica è appassionante, è un lavoro di ricerca che può essere anche molto costoso, ma per gli appassionati alla fine conta soprattutto guidare per le strade del terzo millennio a bordo di autovetture che hanno fatto la storia della motorizzazione in Italia".

La Fiat 600 multipla, poi, ha un fascino tutto particolare: "Sembra costruita al contrario: il motore è posteriore, davanti il guidatore ha immediatamente in mezzo alle gambe il piantone dello sterzo e a pochi centimetri il parabrezza. Dal punto di vista aerodinamico è tutt'altro che un capolavoro e per tanti anni è stata presa come emblema delle auto più brutte costruite in tutto il mondo. Da qui oggi la rivincita della Fiat 600 multipla: è così brutta che è bellissima"
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