Su leminargiu 3.0, le storie degli anziani incontrano il futuro
Progetto per rivitalizzare i vicinati dei piccoli borghi, luoghi di incontro tra generazioniPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Leminargiu in lingua sarda indica ciò che sta intorno a una porta o a una finestra. La soglia di casa, il luogo deputato a chiacchiere di famiglia o di vicinato. Al contempo presidio di tradizione orale, tribuna per comari di lungo corso, dispensario di racconti, pettegolezzi, aneddoti, consigli. Un focolare plein air per bimbi d’altri tempi, in cui si ascoltavano stranger things dalla voce ruvida di nonnini millerughe, seduti su sgabelli di sughero e seggiole impagliate.
Il confine
Liminale in lingua italiana ha il significato di confine, dell’appena prima. Prepara a un passaggio. In questo caso quello che dall’arcaico porta all’ultramodernità, nel nostro brevissimo tempo di enormi trasformazioni. Per agevolarlo servono strumenti. Ai ragazzi e ai nonni. Il Comune di Arzana ha pensato di vestire su leminargiu di tecnologia e di addizionarlo con l’intelligenza artificiale, ma senza far togliere il berretto agli anziani. Il vicinato era l’area di incontro dove giovani e anziani si scambiavano storie, preservando l’identità culturale. Come renderlo 3.0, gradito ai nativi digitali? Trasformando spazi anonimi o trascurati in aree accoglienti per promuovere le interazioni. Sedute in granito, con connessioni ad internet, IA e pannelli multimediali. «I dispositivi saranno utili sia per i bambini, nello svolgimento dei compiti sia per gli anziani, che potranno scoprire il mondo virtualmente e porre domande con risposte in tempo reale», spiega il sindaco di Arzana Angelo Stochino.
Memorie
Gli anziani sono la figura centrale di questo progetto. “Parlate, perché abbiamo bisogno della vostra esperienza”, sembra essere l’invito. «Nulla deve andare perduto di questo patrimonio», osserva Stochino. Far tornare alla mente quelle cose che si credono dimenticate e invece all’improvviso tòrrana a conca, come dice Michelangelo Pira. Per farlo sarà creata una stazione di ascolto per i vecchi saggi, dove saranno raccolte e digitalizzate storie e tradizioni, rendendole accessibili ai turisti attraverso percorsi multimediali. Per raggiungere l’obiettivo sarà utile l’Introduzione della figura dell’animatore di strada, che stimolerà attività di inclusione sociale e animazione intergenerazionale, nell’ambito del progetto “Famiglia al Centro” finanziato dalla Regione.
Progetti
Il contesto paesano in cui questo deve avvenire è quello di un borgo, Arzana, oggetto di una importante riqualificazione artistica e ambientale, che comincerà dal recupero delle scalinate del centro storico proseguirà con la realizzazione del Sentiero dell’Acqua, con il recupero dei fontanili storici, arricchiti dalle opere dell’artista Paola Dessy, figlia di Stanis Dessy, nato ad Arzana.
E poi la street art con opere distribuite sulle strade in modo da creare percorsi tematici. Collegheranno le piazze (San Rocco e Piazza Roma) alle vie del paese.
Una particolare attenzione sarà dedicata ai muri in granito. Sabbiati e ripuliti saranno decorati con vasi di essenze aromatiche.
Tanta carne al fuoco è sintomo di consapevolezza: il tempo fugge: «Sappiamo bene quanto i rioni storici in molti comuni della Sardegna e anche ad Arzana siano oggi sempre meno attrattivi – spiega Angelo Stochino – spesso poco frequentati o addirittura abbandonati. Per questo stiamo cercando di inserirvi leve che combinino tradizione e innovazione. Non abbiamo certezze sulla buona riuscita di questa rigenerazione. Ma sentiamo l’obbligo di provarci. Utilizziamo lo stesso criterio, con i finanziamenti destinati ai B&b e ai negozi di vicinato. Continueremo su questa strada. È una sfida, ma sono certo valga la pena affrontarla. L’alternativa per non sbagliare è non fare niente». Storie, fantasie, memorie, intelligenze. Sulla soglia di casa attraversare il confine tra passato e futuro.