Stangata pure sulla carta igienica: ora costa il 44 per cento in più rispetto a tre anni fa
L’indagine della Fondazione Crc rivela che il bene che ogni italiano acquista ha raggiunto aumenti anche superiori all’85 per cento dal 2021 in alcune cittàPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
È chiaro a tutti che l’Italia va a rotoli, se si parla di economia, e si sapeva. Quel che invece non era mai stato fatto, è seguire il costo di quei rotoli: se sono di carta igienica allora sono dolori, perché nel giro di appena tre anni il loro prezzo è aumentato in media del 44%, con punte quasi doppie in città come Bolzano. A prendersi la briga di misurare quanto denaro ci vuole per la carta più o meno ovattata ad uso privatissimo, è stata la Fondazione Crc, che attraverso il suo Ufficio studi e ricerche, monitora, analizza e anticipa i temi di maggiore interesse per il territorio con l’obiettivo di fornire una lettura complessiva dei fenomeni locali connessi con le realtà nazionali ed europee. È una fondazione no profit che fa capo alla Cassa di risparmio di Cuneo, uno dei poli produttivi principali in Italia: giusto per fare un esempio, lì c’è la Ferrero.
Proprio uno studio consumeristico condotto dalla Fondazione si è concentrato sull’effetto dell’inflazione sui rotoli di carta igienica, cioè qualcosa che tutti comprano: dalle famiglie agli uffici, ai pubblici esercizi. Ed è così che è venuto fuori un dato francamente al di fuori dell’immaginazione anche dei più pessimisti: un aumento del prezzo di un rotolo di carta igienica pari al 44% in tre anni significa un’inflazione che sfiora il 14,7% annuo. Enorme.
In Sardegna, quando si parla di aumenti per la carta igienica, bisogna dire che due città sono nella parte alta della classifica dei capoluoghi di provincia italiani. Secondo le rilevazioni del Crc, ottenute attraverso il suo Ufficio Studi e Ricerche, analizza e anticipa i temi di maggiore interesse per il territorio al fine di fornire una lettura complessiva dei fenomeni locali interconnessi con le realtà nazionali ed europee, Cagliari è al 41esimo posto per il maggior aumento del prezzo della carta igienica: quattro rotoli nel 2021 costavano 1,69 euro, ora li paghiamo 2,38% con una maggiorazione del 40,8%. Va poco meglio a Sassari, alla posizione numero 44 con un rincaro del 31,3%: la confezione da quattro rotoli di carta igienica costava 1,79 euro, ora invece ne servono 2,35.
A questo punto, la curiosità è scoprire che c’è in testa alla classifica dei capoluoghi di provincia in Italia e si scopre che è la già citata Bolzano: tre euro e quaranta centesimi per quattro rotoli, con un aumento di prezzo pari all’85,8%: quasi il doppio in tre anni. C’è da dire che il pezzo medio in Italia era di 1,74 euro nel 2021, mentre oggi per acquistare la stessa confezione sono richiesti mediamente 2,51 euro. È proprio su questo prezzo medio, che è stata calcolato al 44,2% l’aumento del prezzo di quattro rotoli in tre anni. Se si vuole risparmiare qualcosa rispetto all’acquisto nel capoluogo dell’Alto Adige, si può andare a Grosseto, al secondo posto della classifica nazionale: confezione da quattro a 3,15 euro. Seguono Udine (3,06 euro) e Trento (3,03).
Chi se la gode, sempre parlando di carta igienica, sta a Siracusa: ultima nella classifica del Crc, dove il prezzo medio è di 1,77 euro per la confezione, e poi c’è Bari a 1,81 euro. Se invece consideriamo i listini del 2021 e del 2024 per valutare la maggiorazione di prezzo, si scopre che il rincaro più importante si è avuto a Grosseto e Ferrara, con una variazione dei prezzi che sfiora il 90%. Per questo, Grosseto è ora al secondo posto della classifica nazionale, mentre Ferrara è diciassettesima. I rincari più bassi si sono invece visti a Messina (+14,5%), Bari (+15,3%) e Vercelli (+17,3%).
Non è un mercato affatto trascurabile, quello della carta igienica, considerato che in Italia vale 1,2 miliardi di euro l’anno. «Durante la pandemia da Covid», ricorda Furio Truzzi, presidente del Comitato scientifico di Crc, «fu il primo bene a sparire dagli scaffali nei supermercati, perché i cittadini acquistavano ingenti scorte». Truzzi ha un’opinione precisa sui rincari nei prezzi: «Prima di tutto la crisi delle materie prime: la guerra in Ucraina ha portato a un crollo delle importazioni di legno dalla Russia, e da quel legno si ottiene la cellulosa per fabbricare la carta igienica. Ci sono poi i maggiori costi di produzione dovuti al costo dell’energia che ha pesato anche sulle industrie del comparto, e poi la speculazione sui beni di cui i cittadini non possono fare a meno». Si può ben dire che, sulla carta igienica, gli speculatori non hanno voluto fare uno “strappo”.
Visto che ci siamo, tentiamo anche di portare un po’ di pace in famiglie e comunità: come si sistema il rotolo nel porta carta igienica? Semplice: l’estremità deve stare verso l’esterno, non verso l’interno, quindi vicino a noi. L’ha deciso chi l’ha inventata: Seth Wheeler, nel disegno che accompagna la pratica di brevetto del 1891, evidenzia l’estremità all’esterno, non all’interno. Se in casa eravate sostenitori dello strappo “sul davanti”, ora potete fare la voce grossa. Altrimenti, se non vi va di ammettere la sconfitta definitiva e irrevocabile, si consiglia un dignitoso silenzio per l’eternità.