I sardi, per molti aspetti costretti, e gli italiani in generale preferiscono spostarsi su strade. Come riportato dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), in Italia viaggiano su ferrovie solo il 6% dei passeggeri (a fronte di una media europea del 7,9%) e l’11% delle merci (rispetto al 18,7% in Europa). E nell’Isola, unica regione senza un’autostrada, questi dati diminuiscono ulteriormente a causa di una rete ferroviaria non all’altezza. Ovviamente, una delle conseguenze maggiori che questo comporta è il dannoso impatto ambientale del trasporto su strada, tanto che il Pnrr non prevede la costruzione di nuove strade ma la messa in sicurezza di quelle attualmente esistenti e l’ampliamento della rete ferroviaria, con l’obiettivo di promuovere una mobilità sostenibile.

Le differenze

Verificare con quali differenze la rete stradale sia diffusa in Italia è utile a individuare eventuali divari territoriali, per capire in quali aree sia più urgente intervenire per migliorarne la mobilità. E la Sardegna è in cima alle regioni. Nel 2019 la lunghezza totale della rete stradale italiana era di 167.565 chilometri.

Secondo un recente studio portato avanti dalla Fondazione Openpolis dal 1990 al 2019 le autostrade sono aumentate di 792 km. 

«Complessivamente la rete stradale è cresciuta del 12% in 30 anni, con alcune differenze in base alla tipologia di infrastruttura. Se le autostrade sono aumentate del 13% e le regionali e provinciali del 40%, le statali (altre strade di interesse nazionale) risultano quasi dimezzate (-48%). Un divario, quello tra regionali e provinciali da un lato e statali dall'altro, che è anche dovuto alle diverse modifiche alla classificazione della rete stradale che si sono succedute negli anni», precisano gli esperti.

Da Nord a Sud

A sud risultano 55 i chilometri disponibili ogni 10mila auto circolanti. Il dato più alto e l’unico a superare la media nazionale di 42 chilometri per 10mila autovetture. Al di sotto di questa soglia invece il centro (41 km) e il nord Italia (33). «Valori più alti, come quello che interessa l'Italia meridionale, dipendono anche dal numero di veicoli in circolazione. In questo senso i dati Aci 2019 rivelano una minore diffusione di macchine al sud (62,57 autovetture ogni 100 abitanti) rispetto alle altre aree del paese, tra cui il nord-est risulta primo con 69,37 macchine per 100 abitanti. Considerando invece i dati relativi alle diverse tipologie di infrastruttura, il nord del paese spicca per offerta di autostrade, superando sia la media nazionale che le altre macroaree», precisa la Fondazione Openpolis.

Sono però sono i territori del nord a essere maggiormente attraversati da autostrade e quindi più collegati, in un certo senso, anche con il resto del paese.

La fila di auto sulla 131
La fila di auto sulla 131
La fila di auto sulla 131

Il caso Sardegna

Nell’Isola, unica regione a non avere un’autostrada, il 67% della rete stradale è regionale o provinciale e il restante 33% sono altre strade di interesse nazionale. «In generale tutte le regioni presentano un'infrastruttura composta perlopiù da strade regionali e provinciali. Quote più basse si registrano invece per le statali, che in Sardegna raggiungono la percentuale più alta (33%), anche a causa della mancanza di autostrade sull'isola», si legge nel report della Fondazione Openpolis.

E così invece ad esempio il 15% della rete stradale della Valle d'Aosta è composto da autostrade. «Si tratta della quota più alta, seguita dalla Liguria (10%) e dalle altre regioni del nord Italia. Unica eccezione il Friuli-Venezia Giulia, dove le autostrade costituiscono il 3% dell'infrastruttura totale», conclude Openpolis.

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