La Madonna è colei che ha più strade intitolate. E se in Italia non c’è capoluogo né piccolo paese che non abbia una via dedicata alla madre di Gesù, anche nelle città europee più importanti (uno studio dello European Data Journalism Network ne esamina trenta) il suo è il nome più citato in assoluto, tanto che il secondo più popolare - San Paolo Apostolo - ne conta molte di meno.

Vergine Maria, sante e martiri. Nell’Europa dalle radici cristiane, fuori dal pantheon della Chiesa sono ben poche le tracce delle donne nella mappa delle nostre città. Tra le signore senza aureola, spicca una con la corona (la regina Margherita di Savoia); e poi la scienziata Marie Curie e la scrittrice Premio Nobel Grazia Deledda, tra le donne con più vie, piazze e scuole intitolate nei comuni d’Italia e qualcuna pure all’estero.

Un divario di genere toponomastico, se così si può chiamare, che equivale a cancellare le storie, le battaglie e i traguardi raggiunti dalle donne. L'odonomastica - cioè il complesso dei nomi delle strade di una città – è l'atlante della memoria di ogni comunità, il patrimonio che va celebrato e che serve da ispirazione alle generazioni future. Scienziati, condottieri, statisti, poeti e inventori. A contare le targhe di vie e piazze (e lo hanno fatto sia l’associazione Toponomastica femminile che lo European Data Journalism Network), quasi tutte sono dedicate a uomini. Oltre nove volte su dieci, ovunque.

A Milano, per dire, porta un nome femminile soltanto il 6,8% delle strade. A Roma il 7,1% delle vie, a Torino il 5,4%, a Palermo l’8,1%,, a Genova l’8,2%. Bolzano è la città con la percentuale maggiore (13%); Aosta, invece, è quella che fa peggio: su 73 strade intitolate a persone, solo due sono dedicate a figure femminili (3%).

A Cagliari, sul totale di 1.523 strade, quelle intitolate a un uomo sono 788, mentre solo 64 riportano un nome femminile. Insomma, escludendo targhe con nomi di fiumi, regioni, eventi e luoghi storici, appena il 7% delle vie sono dedicate a una donna, ma perlopiù – a scorrere i dati riguardanti il capoluogo sardo nel report fatto dall’associazione Toponomastica femminile – si tratta della Madonna (il nome più presente in assoluto in tutti i capoluoghi di regione), sante, martiri, suore e benefattrici (esattamente 30); e di regine, giudicesse e principesse (15).

Si aggiungeranno altre due intitolazioni, tra quelle approvate dalla commissione Toponomastica del Comune (34 in questa legislatura, 28 della precedente). Con il via della Giunta (passaggio obbligato), le prossime targhe femminili saranno dedicate ad Anita Castaldi, crocerossina morta sotto i bombardamenti angloamericani del febbraio 1943; e alla Beata Maria Cristina Efisia di Savoia, nata a Cagliari il 14 novembre 1812 quando la corte piemontese era riparata in Sardegna in fuga dall’occupazione delle truppe di Napoleone. Dopo decenni in cui la sua candidatura è sempre stata proposta in commissione e ogni volta bocciata; la reginella santa, così veniva chiamata dai sudditi napoletani (fu moglie di Ferdinando II, re delle Due Sicilie) per la sua attenzione verso i poveri e i carcerati, avrà dunque un posto nella toponomastica della città natale. 

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