Corsi di giornalismo, cucina e falegnameria per sconfiggere il disagio mentale
Irma Dessì: «Lo stigma verso la salute mentale è ancora diffuso e colpisce milioni di persone. “Io Centro” vuole ribaltare la prospettiva: mettere la persona al centro, non sulla l’etichetta diagnostica»Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Corsi di giornalismo online, cucina, floricoltura, falegnameria e ultimamente anche di scacchi. Il Servizio di riabilitazione psichiatrica della Asl di Cagliari si occupa degli ultimi. Oltre cento pazienti, tra i centri diurni di Marina Piccola, a Cagliari, e Selargius, seguiti dagli specialisti che si occupano di assicurare, a pazienti relativamente giovani, i programmi riabilitativi finalizzati all’acquisizione e al mantenimento di abilità e competenze atte a favorire le autonomie. Con una equipe multidisciplinare di psichiatri, psicologici, infermieri, educatori e tecnici della riabilitazione psichiatrica, coordinata da Irma Dessì, vengono progettati e portati avanti i percorsi sanitari personalizzati finalizzai alle autonomie e all’inclusione sociale dei pazienti affetti da malattie mentali. Il 20 maggio è stata una data importante: alla presenza di familiari, pazienti e operatori, associazioni, rappresentanti delle cooperative e delle istituzioni, si è voluto simbolicamente comunicare con l’esito di un laboratorio riabilitativo, la necessità di riportare al “centro” la salute mentale, con l’obiettivo di catalizzare l’attenzione e i bisogni di salute della cittadinanza e sconfiggere i pregiudizi.
Dottoressa Dessì, facciamo il punto.
«Il Centro diurno di Marina Piccola è cresciuto in bellezza e capacità riabilitative, con l’apporto di operatori competenti, che ringraziamo, e con i laboratori in cui i pazienti lavorano tutti i giorni. Il giardino prima era quasi una discarica, con la riabilitazione psichiatrica ci abbiamo fatto una coltivazione di fiori, l’abbiamo abbellito con il lavori di falegnameria e ceramica. Ora i passanti ci guardano incuriositi e ammirati. Allora è venuta l’idea di dire “chi siamo”. Questo striscione è l’esito del laboratorio riabilitativo che ha come obiettivo farci conoscere e dire “siamo qui, ci siamo anche noi, al centro”. Marina Piccola è un posto dove la cittadinanza viene per stare bene: correre, nuotare, ritrovarsi, giocare. Anche per noi questo posto così bello è il modo che contribuisce a stare bene».
Quali sono i vostri progetti?
«Nei Centri diurni dipartimentali sono presenti pazienti provenienti dal territorio Asl Cagliari. I progetti sanitari di cura si avvalgono di varie attività e percorsi: nello specifico uno dei percorsi, quello cognitivo, mira a implementare le funzioni cognitive di base (attenzione, memoria, funzioni esecutive) che in pazienti con psicosi gravi risultano compromesse. L’attività degli scacchi ben si integra in tale programma, proprio per la specificità di sviluppare tali perfomance cerebrali. Nei percorsi terapeutici che si propongono nel Centro Diurno costruiti su progetti individualizzati basati sui bisogni di integrazione e partecipazione della persona si integra l’attività di scacchi che persegue obiettivi anch’essa di inserimento/reinserimento in contesti sociali. A seguito del protocollo d'intesa, presso il Centro diurno di Selargius un istruttore dell’associazione terrà una lezione di gruppo a settimana, ogni mercoledì dalle 15,30 alle 17,30».
Prossimi appuntamenti
«Il Servizio Riabilitazione Psichiatrica della Asl Cagliari inaugura un nuovo tour di eventi itineranti intitolati “Io Centro” . Nasce dai pazienti e dagli operatori: educatori, infermiere, terapisti della riabilitazione, psicologa e psichiatri, insieme a familiari e associazioni, dei Centri Diurni Dipartimentali di Marina Piccola e Selargius, una nuova campagna anti-stigma psichiatrico che richiama la centralità della persona, oltre la malattia mentale. Lo stigma verso la salute mentale è ancora diffuso e colpisce milioni di persone. “Io Centro” vuole ribaltare la prospettiva: mettere la persona al centro, non sulla l’etichetta diagnostica. La malattia non definisce chi siamo: avere una diagnosi psichiatrica non significa perdere identità, desideri, sogni. Lo stigma isola, la conoscenza unisce: pregiudizi e ignoranza creano barriere sociali, mentre l’informazione favorisce empatia e inclusione. Vi aspettiamo mercoledì 4 giugno a Monserrato».
Progetti a misura di paziente?
«Gli obiettivi sono personalizzati sui bisogni dei pazienti psichiatrici. Ogni tre mesi sono ridiscussi in equipe per confrontarli e inserirne dei nuovi. Dobbiamo misurare sempre l'appropriatezza e l'efficacia dei nostri interventi che sono sanitari, attraverso schede e test validati. Dev'essere sempre dinamica la riabilitazione psichiatrica: non deve cronicizzare ma deve stimolare la persona a riappropriarsi di abilità quotidiane, lavorative e sociali e a mantenerle, per una vera recovery e integrazione nell'ambiente di vita. Questo soprattutto per i pazienti giovani, gli esordi psicotici nella fascia 18-40 anni. Quanto più precoce è l'intervento riabilitativo quanto migliori sono i risultati.».
Un aiuto concreto anche alle famiglie?
«È molto importante che i centri sanitari dove si pratica la riabilitazione non siano stigmatizzanti a loro volta. Devono essere integrati nel territorio e non in strutture ospedaliere o sanitarie in genere. il Cd di Marina piccola è il posto ideale, un connubio tra ambiente e cura, esso stesso uno strumento di cura: frequentato dai cittadini, d'estate e d'inverno, dai turisti, un posto accogliente dove il paziente si sente incluso e parte della città viva. In alternativa i casermoni di periferia sono emarginanti e stigmatizzanti e difficilmente il paziente li frequenterebbe. Questo è fondamentale, anche per il grave carico familiare, per recuperarne la autonomia persa o la massima possibile, insieme alla consapevolezza dei propri limiti e delle proprie capacità. Il vero appoggio alla famiglia: aiutarla a reinserire il proprio familiare nella società con tutto il supporto sanitario e socioassistenziale dovuto. Un simbolo contro la solitudine delle famiglie e l’isolamento dei pazienti, contro lo stigma psichiatrico e per favorire l’integrazione sociale Siamo qui, e siamo al centro. Al centro della bellezza di Cagliari con il suo Poetto. Non vogliamo essere “nascosti”, ma esserci e essere al centro. Il Servizio di riabilitazione psichiatrica della Asl di Cagliari si occupa degli ultimi. Oltre cento pazienti, tra i centri diurni di Marina Piccola, a Cagliari, e Selargius, seguiti dagli specialisti che si occupano di assicurare, a pazienti relativamente giovani, i programmi riabilitativi finalizzati all’acquisizione e al mantenimento di abilità e competenze».