Se il prezzo di un’auto nuova, invece che valutarlo in denaro, lo misurassimo in quantità di interi stipendi che richiede, i rincari accumulati nel corso degli ultimi anni ai listini delle concessionarie sarebbero facilmente comprensibili per tutti. Insomma, volte è solo una questione di unità di misura e a capirlo, con un’intuizione assai semplice ma per certi versi geniale, sono stati quelli di AutoScout 24, il portale internet di annunci su auto e moto «leader in Europa», come precisa la stessa società.

E allora, tornando all’interrogativo iniziale, quanti stipendi interi costa a una famiglia acquistare una vettura nuova? La risposta varia a seconda della Regione, ed esiste una classifica secondo la quale in Sardegna si acquista un’auto di freschissima immatricolazione, mediamente, con il controvalore di 8,8 redditi mensili. Nella classifica in ordine di sacrificio economico per le famiglie, la nostra Isola si classifica al settimo posto. E viene la tristezza, considerato che vent’anni fa bastavano 5,1 stipendi, ma c’è sullo stesso periodo un dato che spaventa: proprio nell’ultimo ventennio i prezzi delle auto in concessionaria sono raddoppiati (per i pignoli, la crescita è del 99%), ma non altrettanto hanno fatto i redditi, che sono invece cresciuti assai di meno: del 15,3 per cento, ad essere precisi.

Ma queste sono le medie nazionali. Poi, se si va a vedere regione per regione, si scopre che quest’anno sono la Sicilia e l’Abruzzo (in testa alla classifica con 9,7 compensi lavorativi mensili) quelle dove è richiesto il numero più alto di redditi familiari netti per poter acquistare una delle dieci diverse auto più vendute in Italia. La Sardegna è al settimo posto della classifica di AutoScout, con i già menzionati 8,8 interi compensi netti per pagare l’automobile nuova. Salendo la graduatoria, si trova in sesta posizione il Molise (9,2 redditi mensili netti), in quinta la Puglia (9,3), in quarta la Basilicata (9,4), poi il podio: terza la Campania (9,5), primi ex aequo Sicilia e Abruzzo, cioè le regione dove per comprare l’auto nuova sono necessari 9,7 mensilità del reddito familiare. Per intendersi, è il totale delle entrate per quasi dieci mesi, senza spendere un centesimo per qualcos’altro che non sia l’acquisto dell’auto. Sempre scorrendo i dati, viene fuori che l’Abruzzo e la Campania sono le regioni italiane in cui, nel ventennio da 2003 e 2023, si sono registrati i maggiori aumenti della quantità di redditi mensili necessari per acquistare un’auto di nuova immatricolazione.

Ma il problema, qual è? Il prezzo delle auto o i redditi in calo? A rispondere al quesito è Sergio Lanfranchi, che fa parte del Centro studi di AutoScout 24, secondo il quale «il costo di un’auto nuova è quasi raddoppiato negli ultimi vent’anni. Una situazione che si è verificata sicuramente per via di una serie di fattori, fra i quali pesano anche i nuovi investimenti nel settore della ricerca e dello sviluppo e l’incessante integrazione di nuove tecnologie sui veicoli in vendita». Lanfranchi aggiunge che proprio queste nuove tecnologie «sono andate a migliorare e ottimizzare anche le auto di livello base, fornendo quindi al consumatore una scelta sempre più premium anche nei livelli più accessibili. Un altro cambiamento importante», conclude il ricercatore di AutoScout 24, «è stato apportato nel campo della sicurezza, per cui le auto di oggi hanno molte più funzioni dedicate alla salvaguardia dei passeggeri, e molte di queste sono diventate oggi una dotazione irrinunciabile». E costano, costano parecchio.

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