Quando il calcio è inclusione sociale
Il progetto del Lanusei che punta alla formazione dei ragazzi oltre il campoPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Oltre il novantesimo, oltre il terzo tempo. Oltre l’impegno agonistico e la caccia al risultato. II Lanusei Calcio mette in campo un progetto che fonde sport, formazione e comunità. «Un'iniziativa che nasce con l’intento di rafforzare il ruolo dello sport – e in particolare del calcio – come strumento di crescita, inclusione e coesione sociale nel territorio di Lanusei e nelle comunità limitrofe dell’Ogliastra e del centro Sardegna», dice la neo presidente del club biancorossoverde Paola Gillone, medico fisiatra da quest’anno al timone del sodalizio.
Chiara la finalità di un progetto «che – spiegano i vertici della società – mira a trasformare il Lanusei Calcio in un punto di riferimento non solo sportivo, ma anche educativo e culturale per i giovani del territorio. L’obiettivo principale è offrire un’opportunità concreta, accessibile e inclusiva, per promuovere uno stile di vita attivo, valori positivi e percorsi formativi di qualità».
Gli obiettivi specifici sono molteplici. E tutti riguardano la crescita non solo sportiva dei ragazzi e delle rispettive comunità. «La promozione dell’attività sportiva giovanile», consiste nel «creare un ambiente sano e motivante in cui bambini e ragazzi possano avvicinarsi al calcio in modo strutturato e coinvolgente, nel rispetto dei principi di disciplina, spirito di squadra e passione sportiva». La valorizzazione dei talenti locali sarà garantita attraverso percorsi tecnici calibrati e inclusivi. Proprio per questo il club presieduto da Paola Gillone si è affidato come responsabile del settore giovanile a Gianfranco Ibba, preparatore atletico di comprovata professionalità e grande esperienza maturata nel Cagliari, con ottime conoscenze in materia di settore giovanile. Ibba e lo staff della società hanno già avuto un primo incontro con genitori ed educatori, cui hanno illustrato le finalità dell’iniziativa, di grande impatto anche sul versante dell’inclusione. Le porte del Lanusei saranno aperte anche a ragazzi che vivono nelle case famiglia del territorio.
Il progetto che decollerà già da quest’anno include una capillare formazione tecnica e professionale degli allenatori. «Oltre ai percorsi formativi previsti dalla Figc, il progetto contempla l’organizzazione di corsi di aggiornamento e specializzazione rivolti ad allenatori, preparatori atletici con laurea in Scienze motorie. «L’obiettivo è innalzare la qualità tecnica e pedagogica degli staff, ponendo particolare attenzione all’educazione sportiva dei più giovani».
La società biancorossoverde si rivolge anche ai dirigenti scolastici e agli insegnanti proponendosi di «attivare programmi di educazione motoria e sportiva nelle scuole primarie e secondarie del territorio, promuovere tra i giovani la cultura dello sport come stile di vita, favorendo benessere fisico, mentale e sociale». Con il proposito di «rafforzare i valori educativi dello sport – rispetto, collaborazione, resilienza e inclusione – riportandoli al centro della vita comunitaria».
Ovviamente l’idea che presto sarà tradotta in realtà non è concepita soltanto per Lanusei, ma ha un ampio respiro territoriale. «Il progetto – dicono in coro i dirigenti del Lanusei Calcio – si propone di generare un impatto positivo e duraturo attraverso il rafforzamento del tessuto sociale, promuovendo sinergie tra scuola, sport, famiglie e istituzioni, il contrasto alla dispersione scolastica e alla sedentarietà giovanile, la creazione di nuove opportunità formative e occupazionali legate al mondo dello sport».
Perché l’iniziativa funzioni ovviamente è necessario il supporto istituzionale. «Siamo convinti – è l’appello Paola Gillone – che il sostegno dell’Amministrazione comunale sia fondamentale per il successo di questa iniziativa. Per questo motivo, chiediamo la possibilità di presentare il progetto in un incontro dedicato, durante il quale potremo illustrare nel dettaglio le attività previste e le potenziali collaborazioni istituzionali». Anche la scuola, per il Lanusei Calcio, sarà un’interlocutrice privilegiata. Perché si formi quel collante educativo necessario alla crescita dei ragazzi.