Aumenta tutto, assieme a gas e prodotti petroliferi, ma c’è qualcosa che – ed è consolante – non solo costa sempre meno, ma lo fa garantendo una qualità sempre più alta: è la connessione Internet domestica, reietta fino a quando non è esplosa la pandemia da Covid-19, quando le famiglie si sono rese conto che utilizzando il cellulare come modem wifi per la teledidattica e il telelavoro non soltanto la banda non bastava, ma si bruciava la dotazione di Giga in pochissimi giorni.

In quella fase, le famiglie italiane hanno capito che la connessione a casa, particolarmente se con la fibra ottica (pura o mista, dipende da ciò che offre la rete nel punto in cui si abita), è riesplosa, e con essa la concorrenza. Ecco perché le tariffe scendono, e contestualmente cresce la velocità del flusso dei dati. E poi c’è la grande novità: l’ingresso di Iliad, che ha già stravolto il mercato della telefonia mobile in voce e per i dati, presente ora anche nel settore delle connessioni a Internet domestiche. E così le tariffe, già scontate quando i lockdown ci chiudevano in casa o limitavano i nostri movimenti nel 2020 e all’inizio dell’anno successivo, scendono ancora, pur senza compensare le enormi spese che dobbiamo affrontare per il carburante della nostra auto e per la bolletta elettrica per l’abitazione.

Uno studio su come si muove il settore dei provider per le linee fisse è stato condotto da Sostariffe.it e da Segugio.it, che hanno messo insieme le forze per fare tutte le rilevazioni. In sintesi, è venuto fuori che la connessione in fibra ottica domestica ha goduto di un calo tariffario del 5% in un anno e che, dunque, in molti casi è conveniente cambiare operatore, fermo restando che resta il problema del contributo di disattivazione della linea Internet precedente, che in media è di 20 euro. Le tariffe riguardano le connessioni più costose, quelle FTTH: sono in pratica i collegamenti con fibra ottica “pura”, fino all’ultimo miglio, infatti è l’acronimo di Fiber to the home” (fibra fino a casa). Costano meno le connessioni “miste” FTTC, acronimo di “Fiber to the cabinet”: significa che la fibra giunge fino al cosiddetto “armadietto” telefonico più vicino a casa nostra, per strada, e da lì prosegue fino all’abitazione con il consueto doppino di rame. Molto meglio delle connessioni senza fibra precedenti, le Adsl, ma flusso di dati decisamente azzoppato per quanto ancora apprezzabile per rapidità rispetto alla fibra pura FTTH, cui si riferisce l’indagine sui prezzi dei Sostariffe.it e di Segugio.it.

E allora: un nuovo abbonamento Internet per casa FTTH costa ogni mese, in media, 28,20 euro, anche se la tariffa in promozione (che può durare quattro anni) è di 24,69 in media. Significa il 13% in meno rispetto al gennaio 2021, anche se il canone in promozione in realtà sale di 40 centesimi in un anno, malgrado rimanga più basso rispetto a quello “normale” a dispetto dei ribassi. Scende anche il contributo di attivazione, che paghiamo appunto per ottenere la connessione: in media si spendono 43,85 euro (spesso anche a rate), mentre all’inizio del 2021 ne costava 60, quindi si risparmia il 26%.

Tirando le somme, anzi le percentuali, da gennaio 2021 allo stesso mese di quest’anno il canone mensile standard è andato giù del 12%, quello promozionale del 2%, mentre il contributo di attivazione è sceso del 38% per quanto riguarda l’adesione a offerte di un altro operatore rispetto a quello cui siamo abbonati.

Fin qui la fotografia di gennaio, ma il mercato è in grandissima evoluzione proprio per via dell’ingresso di Iliad nel settore delle connessioni fisse domestiche. Così come ha già fatto nella telefonia (e connessione) mobile, l’operatore francese potrebbe rivoluzionare tutto anche per quanto riguarda la fibra ottica domestica. Le prime offerte lliad per la casa confermano le aspettative, considerato che le tariffe sono più basse di quelle medie rilevate da Sostariffe.it e da Segugio.it: 15,99 euro al mese in media per i clienti del mobile e 23,99 al mese per chi non utilizza Iliad anche per lo smartphone. Offerta aggressiva, che potrebbe causare molte migrazioni da altri operatori.

Certo, cambiare operatore significa restituire il modem e pagare la penale, ma a spaventare di più sono i costi che si devono affrontare ogni mese, non una volta e basta. Ed è su questo, che contano i provider per conquistare il mercato con offerte a canone più contenuto.

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