Appena sbarcati a Palma di Maiorca si capisce che qui il turismo è una cosa seria: aeroporto immenso, un gigante da quasi 30milioni di passeggeri all’anno, più simile agli standard di Fiumicino che a quelli delle altre isole del Mediterraneo. Ma qui l’industria delle vacanze macina presenze senza l’ombra di una flessione – Covid a parte - e riesce a non spegnersi nei mesi di bassa stagione. Lo si capisce anche dall’efficienza e dalla dimensione di certe strutture, studiate per accogliere flussi ben diversi da quelli che vediamo in Sardegna.

La vista sul porto di Palma (foto m.r.)
La vista sul porto di Palma (foto m.r.)
La vista sul porto di Palma (foto m.r.)

Certo, le Baleari sono un’altra cosa: alberghi-alveare a picco sul mare, tutto è votato al divertimento e all’intrattenimento dei turisti – l’eleganza spesso è un optional, ma tant’è – e nelle località più inflazionate la globalizzazione ha ridotto ai minimi termini la tipicità e le tradizioni del luogo. Però sia a Palma (il capoluogo, che conta oltre 400mila abitanti) che negli altri centri di Maiorca si può respirare  la storia di questo territorio conquistato dai romani nel 123 Avanti Cristo.

La cattedrale di Palma di Maiorca (foto m.r.)
La cattedrale di Palma di Maiorca (foto m.r.)
La cattedrale di Palma di Maiorca (foto m.r.)

Il lungomare di Palma è dominato da “La Seu”, l’imponente cattedrale di Santa Maria in stile gotico, alta poco meno del Duomo di Milano (45 metri), costruita a partire dal 1230 e ridisegnata in parte da Antoni Gaudì nel Ventesimo secolo. A fianco c’è il palazzo dell’Almudaina, una delle residenze dei re spagnoli. Nel centro storico ci sono alcune tappe da non mancare: il Passeig del Born, un viale elegante contornato da alberi e da palazzi in stile modernista.

Il passeig del Born e piazza Re Juan Carlos I (foto m.r.)
Il passeig del Born e piazza Re Juan Carlos I (foto m.r.)
Il passeig del Born e piazza Re Juan Carlos I (foto m.r.)

L’isola si presenta con un paesaggio contrastante: da un lato le montagne della Sierra de Tramuntana che si tuffano a picco nel mare, dall’altro la costa con spiagge e cale selvagge. Sulla costa nord si passa da zone di alta urbanizzazione, dove ci si imbatte in spiagge super affollate che offrono tutti i tipi di servizi, come la baia di Pollença, alle spiagge basse e lunghissime della zona occidentale, ideali per una vacanza tranquilla e rilassata, tra cui Port de Sóller. La costa sud, invece, sia nella zona orientale che occidentale, alterna a spiagge affollate come quelle di Manacor (ad Est) e di Palma (ad Ovest), piccole spiagge incontaminate e cale solitarie, perfette per chi desidera un po’ di intimità.

La vista sulla baia di Palmanova (foto m.r.)
La vista sulla baia di Palmanova (foto m.r.)
La vista sulla baia di Palmanova (foto m.r.)

A Maiorca i più bei parchi naturali sono: l’arcipelago di Cabrera, con un fondale marino tra i migliori del Mediterraneo e un ecosistema ancora incontaminato; la Riserva di Albufera, formata da lagune e canali naturali e artificiali; e la Riserva di Mondragò, con spiagge, dune, depositi marini di tipo corallino e torrenti.

A un quarto d’ora di taxi (circa 25 euro) dalla città Palma c’è Palmanova, uno dei primi centri costruiti appositamente per accogliere i turisti. Decine di resort, una spiaggia urbana – si chiama Son Maties: pulita, organizzata, lettini e ombrelloni a 4 euro e 50 centesimi al pezzo – e un mare non molto diverso da quello di tanti litorali della Sardegna. Vicino c’è Magaluf, località famosa per i locali notturni e per gli eccessi, che però ultimamente sono sempre meno: il Governo delle Baleari ha imposto un tetto massimo ai drink che possono essere consumati dai turisti. E’ il primo provvedimento di questo tipo in Europa.

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