Il freddo ti assale all’ingresso. E non è solo una sensazione fisica ma soprattutto emotiva: quanta sofferenza aleggia ancora nell’aria della antica struttura che un tempo fu la Reggia della gloriosa stirpe dei giudici Arborea fino a poco più di una decina fa era destinata ai detenuti, il carcere di piazza Manno. Per due settimane l’edificio ha aperto i battenti con mostre interessantissime, curate da Obler Luperi. Una iniziativa della Fondazione Oristano, con la collaborazione dell’Assessorato alla Cultura del Comune , in occasione della Sartiglia, che ha riscosso una enorme risposta da parte dei visitatori. Tanto che i promotori hanno dovuto inserire ulteriori visite guidate, che denota tanta attenzione e affetto da parte della città per lo storico edificio: due mostre dedicate alla storia architettonica della città e all’arte contemporanea.

"L’apertura della Reggia ha un alto valore simbolico: rendiamo nuovamente visitabile l'amata Reggia Giudicale, di cui tanto si è parlato anche recentemente - spiega il Presidente della Fondazione Oristano, Carlo Cuccu -. La seconda ragione che ci ha spinto in questa difficoltosa impresa è quella di portare un ulteriore contributo culturale tra le manifestazioni di contorno del Carnevale Oristanese, con l'aiuto dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Oristano, che insieme alla Fondazione patrocina la manifestazione".

contentid/6d9e0c83-1cfc-4d9c-acc5-16cc5df5bf66
contentid/6d9e0c83-1cfc-4d9c-acc5-16cc5df5bf66

La prima mostra, dal titolo “Oristano medievale. La piazza, la reggia, il castello e altre meraviglie. Un dialogo tra Mauro Ferreri e Gabriele Pettinau”, è dedicata alla memoria del ricercatore indipendente Nadir Danieli (1992-2024). Ospitata nell’atrio dell’ex carcere, corrispondente alla Reggia Giudicale, l’esposizione mette in rapporto, tramite una selezione di dieci tavole illustrative dedicate alla reggia giudicale e alla forma della città medievale, due figure di studiosi della storia di Oristano, diversissimi tra loro per età e formazione, ma uniti dalla convergenza delle tematiche delle loro ricerche: Mauro Ferreri (1957-2013) e Gabriele Pettinau (1990). Le due serie di lavori ricostruttivi, pur realizzati a trenta anni di distanza l’una dall’altra e con tecniche differenti, finiscono per completarsi e integrarsi perfettamente. In questo spazio è stato inoltre sistemato un monitor per la proiezione del video realizzato proprio da Nadir e Gabriele Pettinau: una ricostruzione della Oristano medievale che meriterebbe una valorizzazione più capillare.

contentid/86682975-ba31-4964-805e-4c9e0019b232
contentid/86682975-ba31-4964-805e-4c9e0019b232

La seconda mostra, dal titolo “… and the stars look very different today”, occuperà l’area delle celle e sarà dedicata all’arte contemporanea con la partecipazione di 12 artisti (sardi e oristanesi, ma anche provenienti da altre regioni italiane e dalla Cina). Partendo dalla citazione dal brano “Space Oddity” di David Bowie si dichiara, fin dal titolo, che le stelle, che ci si potrebbe aspettare in un giorno di Sartiglia, in questa mostra appariranno piuttosto diverse. L’esposizione è un percorso attraverso le celle dell’ex carcere dove, grazie alla sensibilità degli artisti, si proverà simbolicamente a rendere visibili i relitti della sofferenza stratificata in questi luoghi. Una ventina di celle accolgono le opere di numerosi artisti dallo stile differente.

Obler Luperi ha curato le due mostre. Foto Mocci
Obler Luperi ha curato le due mostre. Foto Mocci
Obler Luperi ha curato le due mostre. Foto Mocci

Mentre all’ingresso campeggia una installazione struggente che si presta a numerose interpretazioni. Una serie di cerchi, uno dietro l’altro, che danno il senso della profondità. Osservandoli meglio, ciascuno dei cerchi è circondato dalle spine. Un elemento che richiama immediatamente la sofferenza che dalle celle emerge ancora.

Lo storico edificio è al centro di discussione attuale. A breve partirà la gara d’appalto per i lavori che dovranno adeguare una parte della struttura in modo da accogliere gli uffici della Prefettura.

L’associazione culturale "Oristano nascosta" è impegnata per puntare l’attenzione sulla presenza di una rete di percorsi sotterranei che mettevano in collegamento, all’epoca giudicale, i vari punti strategici dei giudici .

L’auspicio è che l’ex antica Reggia possa essere aperta ancora alla città, anche alla luce del grande interesse che le due mostra hanno riscosso, e non soltanto in occasione di manifestazioni sporadiche.


 

© Riproduzione riservata