Atletico Elmas e Arzachena retrocessi, Olbia salva all’ultima giornata in modo miracoloso e Selargius con un po’ di sofferenza. Appena più tranquilla la Villacidrese, la migliore tra le cinque sarde impegnate nel campionato nazionale dilettanti di calcio, stagione 1999-2000. Insomma tante ombre e quasi nessuna luce. E a novanta minuti dalla conclusione del torneo le retrocessioni erano praticamente tre: perché l’Olbia avrebbe dovuto vincere e sperare nelle sconfitte di Entella e Novese. In pochi – forse nessuno – ci avrebbero sperato. Invece i “bianchi” hanno potuto festeggiare la permanenza nel campionato nazionale dilettanti.

DERBY DI FINE ANNO

L’ultimo turno regala una sfida tra squadre sarde con umori diversi. Da una parte l’Atletico Elmas, già retrocesso in Eccellenza. Dall’altra la Villacidrese, con la salvezza in tasca al termine di un campionato positivo. Risultato? Una pioggia di reti con il successo della squadra del Medio Campidano per 5-4 fuori casa. Il tutto in rimonta perché alla fine del primo tempo l’Atletico era avanti per 4-0 con le doppiette di Mereu e Corellas. «Non ci stavamo a perdere», sono le parole a fine gara di Bernardo Mereu, allenatore della Villacidrese. «Nel primo tempo sembravamo già in vacanza.

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Nell’intervallo i ragazzi si sono guardati negli occhi e hanno deciso di provare la grande rimonta. Alla fine ci siamo riusciti disputando una ripresa ad altissimo livello». Giannoni, Porcu, Murgia, un’autorete e Atzei (al novantesimo) firmano il clamoroso 5-4. Per Bernardo Mereu una stagione da applausi alla guida della matricola: primo campionato nazionale e una salvezza ottenuta con qualche giornata d’anticipo. In casa Altetico il dispiacere per una retrocessione causata da troppe prestazioni discrete ma che non hanno portato punti. In evidenza Corellas con 11 reti, ma anche Mereu e Fadda con dieci centri.

INCREDIBILE OLBIA

Ma il 21 maggio 2000 regala una salvezza insperata all’Olbia. Prima del fischio d’inizio dell’ultima partita in programma, i galluresi sono terzultimi. Vincere non basta, insomma. Bisogna sperare nelle sconfitte di altre due squadre. Un sogno. L’Olbia, con Guido Carboni in panchina, fa il suo: batte il Volpiano 2-0 con la doppietta di Rassu. Poi si aspettano le notizie dagli altri campi. E accade l’incredibile: Novese ed Entella perdono rispettivamente con Borgosesia e Verbania (due squadre che non avevano nulla da chiedere al campionato) e i bianchi si ritrovano ancora nel campionato nazionale dilettanti. «Questa volta la fortuna ci ha veramente dato una grossa mano d’aiuto», dice il tecnico Carboni. «Alla vigilia della partita le speranze di salvezza erano davvero poche. Finalmente dopo aver vissuto una stagione all’insegna della disavventura questa volta la dea bendata è stata dalla nostra parte».

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Rassu, il trascinatore con 17 reti, non nasconde la soddisfazione nelle dichiarazioni del dopo gara a L’Unione Sarda: «L’ultima giornata ha dimostrato che vale la pena lottare fino all’ultimo». Un risultato finale che mette comunque in evidenza gli errori e le difficoltà di una stagione molto complicata. Come evidenziato dagli ultras delle Brigate Bianche: “Allenatore, squadra, società, tutti senza dignità. Vergognatevi”. E il valzer sulla panchina non ha aiutato. Alla fine però la categoria è stata conservata. Con, la stagione successiva, il tanto atteso derby con il Tavolara, salito dall’Eccellenza.

SELARGIUS, ANNATA POSITIVA

Con la salvezza in tasca, il Selargius pareggia 2-2 con l’Ivrea nell’ultimo turno. Giorgio Asunis traccia il bilancio: «Un’annata positiva. Abbiamo avuto qualche difficoltà iniziale», spiega l’allenatore, «ma poi ci siamo ripresi e nel girone di ritorno ci siamo tolti qualche soddisfazione. Le critiche non mancano: ma ho sempre detto che conta il risultato finale. Il lavoro svolto mi sembra buono: abbiamo anche lanciato diversi giovani che andranno a formare lo zoccolo duro del Selargius del futuro».

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Male invece l’Arzachena: appena 14 punti raccolti (una sola vittoria in 34 gare) e il naufragio in Eccellenza con parecchie giornate d’anticipo. Alla fine dunque ancora una stagione non positiva per le squadre sarde. Con il solito dubbio: cosa manca alle società dell’Isola per fare il grande salto in serie C2?

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