Notti tropicali, in Sardegna sono sempre di più
Aumentano le ore non diurne in cui la temperatura non scende mai sotto i 20 gradi. L’allarme degli espertiLe notti tropicali in Italia sono sempre di più. Significa che la temperatura non scende mai sotto i 20 gradi, e il dato preoccupa parecchio, perché si tratta di un fenomeno climatico estremo.
Nella classifica dei capoluoghi di regione, Cagliari è al quarto posto: le notti tropicali lo scorso anno sono state 40,3 in più rispetto a quelle registrate nel periodo 2006-2015.
L’incremento maggiore si registra a Bologna: 46,8 notti rispetto alla media calcolata nel periodo 2006-2015. Seguono Genova (+45,4), Milano (+43,5), Cagliari (+40,3) e Torino (+35,2).
Ma se si considerano anche i capoluoghi di provincia, le variazioni maggiori si registrano a Oristano, dove l’incremento è pari a 65,4 notti.
Sono le rilevazioni di Openpolis, e gli esperti spiegano che ultimamente il pianeta Terra ha visto il giorno più caldo mai registrato nella sua storia recente: secondo le analisi di Copernicus, il programma satellitare europeo, la media della temperatura globale si è assestata a 17,16 gradi durante la giornata del 22 luglio. Un valore che supera il record precedente, registrato solo un giorno prima, di 17,09 gradi e rompe a sua volta il massimo rilevato il 6 luglio 2023 pari a 17,08 gradi.
Nel complesso, luglio scorso è stato il secondo più caldo mai registrato a livello globale: la temperatura media dell’aria è stata di 17 gradi, 0,68 in più rispetto ai dati del trentennio 1991-2020.
Guardando alla Sardegna, il luglio bollente dello scorso anno è quello più “anomalo”. Secondo l’Arpas, l’Agenzia regionale per l’ambiente, le temperature massime hanno superato i 3 gradi e ci sono state «frequenti giornate con punte molto superiori ai 40° C. Il mese, inoltre, è stato esposto a onde di calore di forte intensità che hanno portato alle temperature massime più elevate mai registrate in Sardegna: 48.2° C».
Ora ci si aspetta che nei prossimi mesi e anni ci possano essere temperature ancora maggiori rispetto ai picchi registrati in questi giorni.
I cambiamenti climatici stanno determinando impatti sempre crescenti anche sui centri urbani. La struttura delle zone più densamente abitate può favorire il fenomeno dell’isola di calore, ovvero un surriscaldamento locale favorito dalla presenza di superfici in cemento, asfalto e metallo.
La variabilità climatica ha importanti ripercussioni sull’ambiente e sull’uomo. Questo – sottolinea Openpolis – si somma ad altri effetti negativi causati da una crescente variabilità climatica che determina eventi meteorologici più estremi, come ad esempio lunghi periodi di siccità e l’aumento delle alluvioni. Questa situazione genera una forte pressione sull’ambiente naturale ma anche potenziali criticità nell’erogazione dei servizi essenziali e danni infrastrutturali.