Si sono incontrati, frequentati, piaciuti. E ora hanno imbastito un interessante dialogo all’insegna del sole e dei grandi vigneti del meridione italiano. Cannonau e Primitivo, binomio vincente in una due giorni dedicata ai rossi eccellenti e a due blasonate regioni vitivinicole nazionali (Sardegna e Puglia), di antica storia e indiscussa qualità. Obiettivo: crescere, migliorarsi e affrontare con più consapevolezza il mercato internazionale. Non solo due vitigni e due regioni a confronto, nell’iniziativa che si è svolta sabato 2 marzo la scelta è ricaduta su due territori molto particolari: Cannonau Nepente per la Sardegna, il rosso di D’Annunzio e del Corrasi; Primitivo di Gioia del Colle, il grandissimo e rinomato vino pugliese.

CALICI Il primo territorio dove sarebbe comparsa la varietà del vitigno Primitivo sarebbe proprio Gioia del Colla (cittadina di oltre 26mila abitanti in provincia di Bari) nelle sue vallate. La Denominazione interessa 16 comuni: Acquaviva delle Fonti, Adelfia, Casamassima, Cassano Murge, Castellana Grotte, Conversano, Gioia del Colle, Grumo Appula, Noci, Putignano, Rutigliano, Sammichele di Bari, Sannicandro di Bari, Santeramo in Colle, Turi e infine una parte di Altamura. Va esclusa infatti tutta la zona del comune interessata alla produzione del vino Gravina. Le vigne di Primitivo si trovano in massima parte nella fascia collinare tra i 100 e i 500 metri sopra il livello del mare, e perciò temperature meno calde con una ventilazione importante, su suoli calcareo-argillosi silicei, tufacei. Queste caratteristiche rendono il Primitivo di Gioia del Colle un vino più fresco rispetto alla Denominazione legata ai vigneti di Manduria, dai tannini sottili e meno robusti. Il Nepente è una delle tre sottozone di Cannonau previste nel disciplinare della Denominazione di origine. Le altre due sono: Jerzu: con i territori che ricadono nei comuni di Jerzu e Cardedu; e Capo Ferrato, con Castiadas, Muravera, San Vito, Villaputzu e Villasimius. Infine esiste la menzione Cannonau classico che raccoglie i vini della zona che riguarda la provincia di Nuoro. Il Cannonau prediletto dal Vate, la Doc Nepente in trasferta dunque nei banchi d’assaggio della Puglia, riguarda il territorio di Oliena e una parte di Orgosolo.

Maurizio Valeriani, giornalista e direttore di Vinodabere.it, in un'edizione del CMB. (archivio L'U. S.)
Maurizio Valeriani, giornalista e direttore di Vinodabere.it, in un'edizione del CMB. (archivio L'U. S.)
Maurizio Valeriani, giornalista e direttore di Vinodabere.it, in un'edizione del CMB. (archivio L'U. S.)

L’EVENTO L’appuntamento di sabato si è svolto nel suggestivo chiostro comunale di Palazzo San Domenico, ed è stato patrocinato dal Comune di Gioia del Colle e dal Consorzio della Mozzarella di Gioia del Colle. I produttori del Nepente di Oliena e quelli del Consorzio del Primitivo di Gioia del Colle si sono confrontati attraverso 2 masterclass e una conferenza sull’analisi dei due territori e dei due vitigni, con esperti del settore, ricercatori e gli stessi vignaioli, quelli del Consorzio del Primitivo e i viticoltori di Ascos, Associazione Produttori del Nepente e del Vino di Oliena. Un viaggio dunque alla scoperta delle origini e delle caratteristiche di questi due vini apprezzati nel mondo, attraverso i racconti dei protagonisti. «Primitivo di Gioia del Colle e Cannonau di Sardegna Nepente di Oliena, un confronto ormai per nulla azzardato, dato che i due areali hanno raggiunto modelli di eleganza inimmaginabili fino a dieci o quindici anni fa», spiega il giornalista Maurizio Valeriani, direttore della testata Vinodabere.it. «La carica alcolica dei vini di queste zone e la maturità del frutto risultano ormai ottimamente bilanciate da freschezza e sapidità. L’altitudine delle vigne, superiore alle rispettive medie regionali delle aree vitate, in entrambi i casi gioca un ruolo determinante nella produzione di vini equilibrati». Dunque due vitigni antichissimi in due territori molto vocati, con produzioni agricole sostenibili, che conferiscono aromi di intensità straordinaria.

«L’evento - hanno aggiunto gli organizzatori - rappresenta un’opportunità per arricchire le proprie conoscenze, fare networking con professionisti del settore e, naturalmente, godere dell’interessante offerta enologica del sud Italia». All’incontro appassionati di vino, operatori del settore, giornalisti e tanti interessati ad approfondire queste varietà. Presenti inoltre Giovanni Mastrangelo, sindaco di Gioia del Colle; Lucio Romano, assessore alla Cultura; Nicola Campanile direttore Radici del Sud; Luigi Tarricone e Vittorio Alba ricercatori presso Crea, Centro di ricerca viticultura ed enologia; Maurizio Valeriani, giornalista della testata vinodabere.it; Giuseppe Barretta, wine teller; Nicola Chiaromonte, produttore e presidente del Consorzio di tutela del Primitivo di Gioia del Colle; Tonino Arcadu, produttore, ricercatore, professore di chimica; Bastiano Pugioni produttore e presidente associazione Ascos di Oliena.

DEGUSTAZIONI Ecco le cantine sarde in trasferta a Gioia: Biscu, Gostolai, Guthiddai, Ruju Sardu, Salis, Cantina vignaioli di Oliena. Le aziende pugliesi: Tenute Chiaromonte, Enologo per amore, Stefania Benagiano, Tenuta Viglione, Fatalone, Centovignali, Leone De Castris, Cantine Lanzolla, Agricola Armonja, Plantamura, Vini Coppi, Giuliani Vini.

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