Cosa farebbe l’intelligenza artificiale se arrivasse per la prima volta nell’Isola? “Se visitassi la Sardegna per la prima volta, cercherei di combinare esperienze diverse per apprezzare appieno le bellezze naturali, la storia e la cultura dell’isola” scrive ChatGpt, dando forma a un ideale progetto di viaggio costruito sulle informazioni più ricercate sul web. “Ecco un possibile itinerario che potrei seguire”, sottolinea l’ipotetico turista dal cuore digitale, affidandosi alla moltitudine di dati che incrocia tra le pieghe di internet. L’approccio appare però superficiale e condito dai più scontati luoghi comuni. Come quello di un viaggio organizzato rigorosamente d’estate, nonostante qualche eccezione casuale per le “feste tradizionali” dell’Isola.

Dalla Costa Smeralda a Su Nuraxi

Al primo posto tra i luoghi da visitare compare il richiamo più classico alla cartolina della Sardegna turistica: “Subito dopo l’arrivo probabilmente esplorerei la famosa Costa Smeralda, conosciuta per le sue spiagge da sogno e per l’atmosfera esclusiva. Visiterei luoghi iconici come Liscia Ruja, la Spiaggia del Principe e Capriccioli. Potrei anche fare una passeggiata a Porto Cervo, uno dei centri più eleganti e famosi della zona, per un assaggio del lusso e della vita mondana”. L’intelligenza artificiale dà quindi per scontato un arrivo a Olbia, tanto che anche la seconda tappa non è troppo distante: “Da Palau, mi imbarcherei per una gita in barca nell'arcipelago della Maddalena, uno dei paradisi naturalistici più belli della Sardegna. L’isola di Spargi con la sua Cala Corsara sarebbero tappe obbligatorie, con le acque cristalline ideali per lo snorkeling o semplicemente per rilassarmi sulla spiaggia. Potrei anche fare una sosta sull’isola di Caprera, famosa per la casa di Garibaldi”. L’intelligenza artificiale fa poi un salto virtuale verso sud: “Mi sposterei nell’entroterra per visitare il sito archeologico di Su Nuraxi a Barumini, un’antica struttura nuragica e patrimonio dell’Unesco. Questa esperienza mi permetterebbe di immergermi nella storia antica della Sardegna e capire meglio la civiltà nuragica, unica nel suo genere”.

“Porceddu, cannonau e sebadas”

Il cervellone di Ai non rinuncia a sedersi a tavola e lo fa nella perfetta tradizione dei più scontati menù per turisti: “Mi fermerei in una trattoria locale per assaggiare il porceddu”, che è accompagnato dalla spiegazione: “È il maialino arrosto”. Il primo piatto arriva dopo, con un fantasioso ribaltamento: “Mangerei i culurgiones”, ma qua non c’è traduzione: “Magari concluderei il pasto con una sebada al miele. Accompagnerei il tutto con un bicchiere di Cannonau o di Vermentino, i vini più celebri”. Con buona pace delle 400 cantine che da tempo hanno rivoluzionato la concezione e la produzione vinicola nell’Isola.

Escursioni a piedi

Arriva l’ora del trekking: “Se avessi tempo e fossi in cerca di avventura, farei un'escursione nel Supramonte, una delle aree più selvagge e affascinanti della Sardegna”. È un’intelligenza artificiale sportiva e allenata: “Potrei camminare fino a Cala Goloritzé, una delle spiagge più belle e iconiche dell’isola, accessibile solo a piedi o via mare. Il panorama e il mare turchese ricompensano pienamente lo sforzo dell’escursione”. Dopo è rotta verso nord-ovest: “Proseguirei il viaggio sino ad Alghero, una città con forti influenze catalane, per esplorare il suo centro storico medievale e passeggiare lungo le mura della città. Visiterò anche le spettacolari Grotte di Nettuno, situate a Capo Caccia”.

Sant’Efisio e la Sartiglia

Non manca il richiamo a “una festa tradizionale” dell’Isola: “Se mi trovassi in Sardegna durante un evento tradizionale, cercherei di partecipare. Ad esempio, assisterei alla Sartiglia di Oristano, se in febbraio, o alla Festa di Sant'Efisio a Cagliari, se in maggio. Questo mi permetterebbe di vivere l’atmosfera autentica dell’isola e vedere da vicino il profondo legame che i sardi hanno con le loro tradizioni”. È l’ora del mare del sud: “Concluderei il mio viaggio nelle località a sud, come Chia o Villasimius, per godermi qualche giorno di puro relax in spiaggia. Le acque limpide e le dune di sabbia di Chia sono un vero spettacolo naturale, mentre a Villasimius potrei fare snorkeling o immersioni per esplorare i fondali ricchi di fauna marina”. Il primo tour di Sardegna di ChatGpt finisce qui, con tanto di stringato e banale giudizio finale: “Questo mix di esperienze mi permetterebbe di avere un primo assaggio completo di ciò che la Sardegna ha da offrire: mare, cultura, cucina e natura selvaggia”.

Il secondo viaggio nell’Isola

Ma c’è una “seconda volta” in Sardegna e qua il ragionamento si fa un po’ più sottile: “Se arrivassi ancora, sceglierei di esplorare luoghi meno conosciuti e autentici”, osserva ChatGpt, “approfondendo la cultura locale e visitando alcune delle gemme nascoste dell'isola”. Spuntano “alcune idee”. Lo sguardo virtuale è orientato verso l’interno: “Lontano dalle spiagge, mi concentrerei sull'entroterra, visitando piccoli villaggi come Orgosolo, noto per i suoi murales, o Mamoiada, famoso per le maschere tradizionali dei Mamuthones”. Poi ritorna il trekking: “Farei un'escursione nella Gola di Gorropu, uno dei canyon più profondi d'Europa, per un'immersione nella natura selvaggia e nelle meravigliose formazioni rocciose”. Ma il mare torna in vetrina anche stavolta: “Visiterei spiagge meno turistiche, più tranquille e isolate come Cala Domestica o Porto Pino. Sono località splendide, lontane dalle mete più affollate come la Costa Smeralda”. C’è nuovo spazio per l’archeologia sarda: “Vorrei conoscere il complesso megalitico di S’Arcu 'e Is Forros, per esplorare più a fondo la storia antica dell’Isola”. Su cibo e bevande lo spartito delle scelte scontate non cambia: “Assaggerei prodotti tipici in agriturismi locali, come il porceddu, e esplorerei le cantine sarde, magari nella zona di Oliena o Santadi. Sono da provare i vini autoctoni come il Cannonau o il Vermentino”. Tornano gli appuntamenti con la tradizione ma alla seconda visita l’intelligenza artificiale sceglie “eventi come la Cavalcata Sarda a Sassari o la Sagra del Redentore a Nuoro, per immergermi nelle celebrazioni culturali isolane”. Sino ai saluti: “Questo approccio mi permetterebbe di scoprire una Sardegna più autentica e profonda, lontana dalle rotte più turistiche”.

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