Inquietante ma certamente intrigante per l’argomento decisamente originale. La mostra di Elena Pizzato, bassanese, ha messo al centro alcune donne fatali, forti, dominatrici che nella storia hanno lasciato un segno perché hanno agito per difendersi e per uccidere. Nell’esposizione alla fiera d’arte contemporanea BOOMing di Bologna l’artista  ha posto l’accento sul potere femminile nelle sue declinazioni più estreme. In mostra una serie di specchi d’epoca ma con una particolarità: sono trattati con borchie, cinghie e tessuti per far emergere le storie delle più famose serial killer. Donne che in passato hanno sconvolto l’opinione pubblica e talvolta hanno fatto nascere leggende.

Scopriamo, allora, chi sono queste donne.
C’è Madame Popova, la russa nota come la giustiziera delle donne, famosa per aver ucciso oltre trecento uomini su commissione.  C’è Catherine Deshayes, meglio conosciuta come Madame La Voisin, la famosa protagonista dello scandalo dei veleni alla corte di Luigi XIV; ma ci sono anche le giovani Papin, coppia di sorelle assassine che sconvolse la Francia nel 1933: il caso è conosciuto come l’Affaire Papin e sollevò questioni sociali come lo sfruttamento sul lavoro.

Quasi tutte le storie provengono dalla cronaca nera. Tranne una: Beatrix Kiddo, l’assassina impersonata da Uma Thurman e protagonista dei film della serie Kill Bill, che arriva dall’immaginario cinematografico di Quentin Tarantino. Dalla mostra emerge che anche la donna può fare male, se necessario. E di certo questa affermazione non può essere interpretata come il perdono della violenza, ma come la possibilità di essere cattive e spietate nella difesa della propria libertà e dei propri sogni. L’attività artistica di Elena Pizzato è legata da un filo rosso: il ruolo e il potere femminile. Come a voler lanciare il messaggio che anche le donne in determinate situazioni di disagio o di oppressione possono essere letali.

L’artista ha, poi, approfondito il fenomeno del feticismo e il potere “magico” del feticcio, e cioè come un semplice oggetto possa avere una tale forza attrattiva su di noi. In questo progetto il feticcio è lo specchio, che sia di pelliccia, damascato o borchiato: si trasforma in una sorta di cunicolo che proietta il visitatore in vite altre, rubate alla realtà come alle favole.

Ecco allora la storia di Alexe Khaterina Popova, detta Madame Popova, è nota come la vendicatrice delle mogli o la giustiziera delle donne. Vissuta in Russia tra Ottocento e Novecento, Popova aiutava le mogli vessate da mariti crudeli con una soluzione drastica: l’avvelenamento dell’uomo. In 30 anni, tra il 1879 e il 1909, ha ucciso oltre 300 uomini.
Maria Tarnowska , l'avventuriera d’alto bordo moglie del conte Vassili vissuta fra la fine del 1800 e la metà del XX secolo. Protagonista del processo “l'Affare russo": l’accusa fu implacabile perché la contessa aveva istigato al delitto del conte per vivere con l’amante senza rinunciare al denaro e alla bella vita.
Anna Maria Zwanziger, è la vedova nera tedesca. Alle fine del 1700 fu artefice di numerosi casi di avvelenamento presso differenti datori di lavoro, fu arrestata nel 1809. La sua condanna a morte, sancita il 7 luglio 1811, fu eseguita il 17 settembre dello stesso anno, mediante ghigliottina.

Lizzie Borden, accusata di aver trucidato i suoi genitori con un'ascia, ma poi per mancanza di prove fu scagionata. L’omicidio irrisolto dei Borden rimane tuttora un caso affascinante e molte sono le teorie su chi commise gli omicidi.
Catherine Deshayes, nota Madame La Voisin, nel 1600 fu protagonista dello scandalo dei veleni alla corte di Luigi XIV in cui furono coinvolte alcune tra le dame più in vista del regno. Catherine confessò i crimini di cui era accusata senza tuttavia mai svelare i nomi dei suoi clienti. Fece una fine atroce, morendo arsa viva.
Alma Rattenbury, inglese, diede il nome a un celebre caso, un delitto compiuto nel 1935 che fece molto scalpore. Il fatto accadde in Inghilterra, Francis Rattenbury, un noto architetto in carriera, venne assassinato a colpi di martello nel salotto della sua lussuosa residenza di Villa Madeira.

Madeleine Smith, figlia di un abbiente architetto che sogna il grande amore. Si lega a un uomo che la sua famiglia non accetta, ma quando finalmente incontra il partito ideale che la chiede in moglie, Madeleine compra dell’arsenico, per curarsi la pelle dice, e l’amante muore in preda a dolori terribili. Viene assolta e si sposa due volte, entrambi i mariti muoiono, sembra, di malattia.
 

Beatrix Kiddo, infine, nota anche come la Sposa o Black Mamba è un personaggio cinematografico, protagonista della saga “Kill Bill” scritta e diretta da Quentin Tarantino. Dopo aver subito violenze terribili, Beatrix si vendica con l'unico linguaggio che ha conosciuto, la violenza. È un personaggio femminile potente e dominante che lotta per riprendersi la sua dignità.

 

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