I numeri rivelano il grande successo ma non solo. C’è soprattutto la credibilità del mondo vitivinicolo sardo conquistata oltre Tirreno. La Sardegna di Vinodabere 2024 conferma e supera l’ottimo debutto dello scorso anno a Roma. Domenica 21 e lunedì 22 gennaio si è tenuta, sempre nella capitale all’Hotel Belstay, la nuova edizione che ha registrato l’arrivo di oltre 450 presenze, esperti o semplici appassionati, che hanno potuto apprezzare e conoscere le eccellenze enologiche delle importanti cantine dell’Isola. A degustare le oltre 160 etichette sono stati 160 operatori di settore (enotecari, ristoratori ed agenti), e circa 90 comunicatori del vino tra giornalisti, blogger e influencer. Al completo le due interessanti masterclass organizzate durante l’evento: la prima dedicata a “Il Nepente di Oliena e le sue interpretazioni”, l’altra “Ogliastra, Orgosolo e Romangia, territori a confronto”. Due momenti che hanno registrato la partecipazione di oltre 90 persone tra comunicatori, operatori e appassionati.

Vinodabere 2024, le degustazioni dei vini sardi a Roma (foto concessa)
Vinodabere 2024, le degustazioni dei vini sardi a Roma (foto concessa)
Vinodabere 2024, le degustazioni dei vini sardi a Roma (foto concessa)

LA SCOPERTA «Al di là dell’alta affluenza alla manifestazione, caratterizzata peraltro da una quota rilevante di operatori e stampa», commenta il giornalista Maurizio Valeriani, direttore di Vinodabere, «ciò che rende felici me e la redazione, è il fatto che il nostro grande lavoro svolto in questi anni per far conoscere la Sardegna cominci a dare concretamente i suoi frutti. Masterclass sold-out alle dieci del mattino di domenica a Roma, e chi conosce la città sa cosa vuol dire questo», puntualizza Valeriani. «A questo inoltre va aggiunta la sorpresa generale dei partecipanti, che si sono trovati di fronte a una vera e propria scoperta della qualità dei vini dell’Isola, e delle differenze tra le varie sub-regioni e i diversi areali, dove oltretutto la viticoltura ha una storia secolare. Ecco questi sono gli elementi che ci fanno concludere che stiamo andando nella direzione giusta. Appuntamento quindi al prossimo anno con “La Sardegna di Vinodabere” e chissà che non ci siano novità». Ai banchi di assaggi erano protagoniste 35 cantine sarde e, «dove era presenti anche i produttori, è stato possibile fare un viaggio unico tra i vitigni sardi e apprezzare le differenze tra i vari territori». Non soltanto Cannonau, Carignano e Vermentino ma anche vitigni meno conosciuti ma altrettanto importanti come il Cagnulari, il Bovale, la Monica, la Malvasia, il Semidano, il Torbato. Con l’assaggio di 165 etichette, tra bollicine metodi classico e italiano, bianchi, rosati, rossi e vini dolci si è potuto avere un quadro di ciò che è la viticoltura sarda, fatta di impegno in vigna e in cantina, di tradizioni e di sinergie. «La presenza di alcune associazioni di produttori e di alcuni consorzi ha dimostrato quanto fare squadra sia importante per emergere anche quando si è piccoli vignaioli e artigiani del vino».

LE CANTINE Ecco l’elenco delle aziende (con i rispettivi territori) che hanno partecipato alla II edizione. Alghero: Poderi Parpinello; Anglona: Tenute Rossini; Coros: Cantina Monte Fenosu, Salvatore Chessa; Gallura: Cantina Depperu, Jankara, La Contralta, Li Duni, Li Seddi, Siddùra, Surrau, Tenuta Muscazega, Tenute Gregu; Mamoiada: Cantina Marco Canneddu; Mandrolisai: Fradiles; Ogliastra: Alberto Loi,

Tenute Perda Rubia; Oliena: Iolei, ASCOS, Associazione Produttori del Nepente e del Vino di Oliena: Biscu, Gostolai, Guthiddai,

Ruju Sardu, Salis, Vignaioli di Oliena; Orgosolo: Cantine di Orgosolo; Romangia: Fattorie Isole, Vini TraMonti, Consorzio Terre di Romangia: Fara Giorgio, Nuraghe Cabrioni, Viticoltori della Romangia; Sulcis: AgriPunica, Cantina Santadi, Cantine Sardus Pater; Sud Sardegna: Audarya, Pala. Vinodabere, fondata da Daniele Moroni, Paolo Valentini e Maurizio Valeriani, da anni promuove la cultura del bere bene, dando visibilità a realtà già note e storiche come anche alle nuove e ancora da scoprire. I territori con la loro storia, i vini, il mondo viticolo e le specialità gastronomiche della Sardegna sono sempre stati al centro delle attenzione degli esperti romani.

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