Il Molise va a tutta velocità, e anche Piemonte e Puglia. La Sardegna un po’ arranca, perché non sono pochi i Comuni che, ancora, navigano su Internet al massimo della possibilità, cioè con la fibra ottica cosiddetta “pura”, che arriva fin dentro casa. Nell’Isola ancora diversi Comuni devono accontentarsi della connessione FTTC (Fiber to the cabinet, cioè la fibra arriva fino all’armadietto Telecom vicino a casa, ma da lì si entra nell’abitazione con il vecchio doppino di rame), mentre il massimo della velocità nello scambio dei dati è FTTH, (Fiber to the home, cioè fibra ottica fino all’abitazione).

In Sardegna, ad avere l’ultra FTTH a fine 2022 era poco più di un Comune su quattro (precisamente, il 27,40%), mentre la connessione FTTH è appannaggio del 3,13%. Gli altri, cioè il 65,15%, naviga su internet con la connessione FTTC (quella che si ferma all’armadietto vicino casa), quindi non “piena” e con penalizzazioni non indifferenti sulla velocità dei flussi di dati. In molte regioni, più della metà degli abitanti è invece connessa con la fibra fino all’abitazione, la più veloce.

L’Isola è dunque in ritardo, anche per via della minor convenienza a investire da parte dei provider: pochi abitanti molto sparsi sul territorio significa una rete più costosa da realizzare, e da gestire, con un numero di clienti ben inferiore rispetto alla media italiana. Un livello basso di diffusione della connessione FTTH è dunque il prezzo da pagare al business minore che gli utenti sardi possono garantire a chi ci vende, dopo averli trasportati, i Megabytes.

I dati sono dell’Osservatorio SosTariffe.it-Segugio.it, che svolgono molte ricerche analoghe. Caso sardo a parte, c’è da dire che la connessione internet per casa corre sempre più veloce in tutto il Paese grazie alla sempre maggiore diffusione della fibra FTTH, che cresce in maniera costante da anni. E poi, dall’estate del 2022, sono aumentate le connessioni Ultra FTTH, ancora più veloci. La maggior diffusione delle reti più veloci comporta ovviamente la diminuzione delle connessioni misto rame FTTC, assai più lente ma comunque ragguardevoli, e soprattutto dell’Adsl, vecchia e farraginosa, ma malgrado questo ancora ben presente nelle case degli italiani.

Nello Stivale, un po’ meno in Sardegna, è sempre più facile accedere alla fibra ottica, cioè alla rete fissa veloce. Quando possono, gli italiani scelgono il top della velocità, quindi FTTH a maggior ragione se c’è quella super, che raggiunge i 2,5 Gigabyte al secondo in download, cioè quando scarichiamo qualcosa dalla rete (meno performante l’upload, cioè quando immettiamo qualcosa su internet, ma comunque assai veloce).

Dunque, la connessione FTTH ha fatto un importante balzo in avanti negli ultimi anni. Se andiamo a vedere gli ultimi mesi, è passata dal 14% al 26% (quasi il doppio), per il semplice motivo che è a disponibile per un numero sempre maggiore di utenti. Ecco perché l’FTTH è esplosa nell’ultimo semestre del 2022, con un 9% in più fra il terzo e il quarto trimestre dell’anno passato.

Si va inevitabilmente, ma purtroppo non rapidamente, verso l’abbandono della connessione FTTC, cioè quella fino all’armadietto per strada, che da quel punto fino alle nostre case subisce un rallentamento perché passa sul doppino di rame. Gli italiani preferiscono nettamente l’FTTH. Nella seconda parte del 2022, la connessione FTTC, dal terzo al quarto trimestre, ha perso sette punti percentuali, passando dal 63% al 57%.

La vecchia Adsl è ormai diretta verso la casa di riposo, dopo anni di onorato servizio. All’inizio del 2021 era diffusa nell’11% delle abitazioni degli italiani, a fine 2022 è scesa sotto il 5% e chi ce l’ha, di solito, è perché ancora non può contare nemmeno sulla fibra HTTC. La Sardegna è quart’ultima nella classifica della diffusione della rete FTTH, come detto non ancora disponibile in molti Comuni. Ma è solo questione di tempo, e nemmeno tantissimo.

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