«L’anticristo può nascere dalla stessa pietà, dall’eccessivo amor di Dio o della verità, come l’eretico nasce dal santo e l’indemoniato dal veggente. Temi, Adso, i profeti e coloro disposti a morire per la verità, ché di solito fan morire moltissimi con loro, spesso prima di loro, talvolta al posto loro». Il passo nel quale il francescano Guglielmo da Baskerville ammonisce il discepolo Atdso da Melk sui rischi del fanatismo religioso, che poi sono gli stessi rischi degli estremismi ideologici, è uno dei più belli racchiusi ne “Il Nome della Rosa”, il capolavoro di Umberto Eco che quest’anno compirà 44 anni.

Uno dei libri di maggior successo della storia dell’editoria italiana, tradotto in decine di lingue, considerato uno dei 15 libri più importanti della letteratura del Novecento, con 55 milioni di copie vendute nel Mondo. Un romanzo che può essere letto come un giallo storico, ma che sfocia nella riflessione filosofica e semiotica, nel corso dei decenni ha affascinato non solo milioni di lettori, ma ha ispirato anche artisti e creatori di altri media.

La storia si svolge nel 1327, in un'abbazia del nord Italia. Il frate francescano Guglielmo da Baskerville e il suo giovane novizio Adso da Melk si trovano ad investigare su una serie di misteriosi omicidi che sconvolgono la comunità monastica. Guglielmo, ex inquisitore, con il suo acume e la sua conoscenza del mondo, si avventura in un'indagine che lo porterà a svelare segreti inconfessabili e a confrontarsi con questioni teologiche e filosofiche di grande rilevanza.

Nel 1986 il successo dell’opera di Eco, già enorme, divenne planetario con l’adattamento cinematografico diretto da Jean-Jacques Annaud, potendo contare su Sean Connery nel ruolo di Guglielmo e Christian Slater in quello di Adso. Il film, pur con alcune differenze rispetto al libro, è stato accolto con scetticismo dai puristi del romanzo, ma ha contribuito a rendere “Il Nome della Rosa” uno dei lavori letterari più famosi del Secolo scorso, avendo un'influenza significativa sulla cultura e sulla letteratura contemporanea. Il romanzo ha contribuito a far rivivere l'interesse per il Medioevo e ha aperto la strada a un nuovo genere di narrativa, il giallo storico-filosofico. Inoltre, l'opera di Eco ha ispirato numerosi altri autori, tra cui Dan Brown. Il suo Codice da Vinci presenta alcune similitudini con l’opera di Eco, come l'ambientazione in una Chiesa cattolica e la presenza di un protagonista che si cimenta in una caccia al tesoro ricca di enigmi e misteri. Anche lo scrittore C.J. Sansom venne folgorato dal romanzo del semiologo italianao con una serie di gialli storici ambientati nell'Inghilterra del XVI secolo, con protagonista Matthew Shardlake (un avvocato con una gamba difettosa che, come Guglielmo da Baskerville, utilizza la sua intelligenza e il suo acume per risolvere casi di omicidio). Ancora Santiago Posteguillo che nei suoi libri incentrati sulla figura di Scipione l'Africano utilizza uno schema narrativo simile a quello usato da Eco. E ancora lo scomparso Valerio Evangelisti che si ispirò ai personaggi del Nome della Rosa per la sua saga incentrata sull’inquisitore Nicolas Eymerich, iniziata nel 1994. Nel 2019 è uscita anche una mini-serie per la televisione con star internazionali del calibro di John Turturro e Rupert Everett.

A sua volta il frate-detective, protagonista del capolavoro scritto dal professore universitario scomparso nel febbraio 2016, ricorda nei suoi metodi d'investigazione e nelle sue capacità deduttive il celebre Sherlock Holmes dei gialli di Sir Arthur Conan Doyle. Un collegamento che Umberto Eco non nascose mai, visto che la provenienza di fra Guglielmo è una spiccata citazione celebrativa di uno dei romanzi più conosciuti dello scrittore inglese “Il mastino dei Baskerville”

Il Nome della Rosa rimane un'opera di grande valore letterario e culturale che ha saputo conquistare il pubblico con la sua trama avvincente, i suoi personaggi memorabili e la sua profonda riflessione sul sapere e sul potere. Spicca la cura e la grande attenzione dei dettagli: dalla ricostruzione storica all'uso del linguaggio. Il risultato è un'opera di grande fascino e verosimiglianza, ancora oggi amata da migliaia di lettori di tutte le età.

Per il cinquantesimo anniversario, tra sei anni, pare si stia già lavorando ad un evento che radunerà assieme tantissimi appassionati di uno dei libri più belli e di successo della letteratura italiana contemporanea.

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