C’è, a naso, qualcosa che sa di stantio e vecchio negli uffici pubblici demandati a occuparsi di infrastrutture. Di strade sarde, soprattutto, in particolare della Statale 554 (della 131 è meglio non parlare, si rischia la labirintite). Qualcosa che profuma di anni Settanta e Ottanta, di burocrazia lenta, di lentezza decisionale e scelte che spesso sembrano prese contro il buonsenso e utili solo a rendere più difficile la vita degli automobilisti. L’ufficio complicazioni esiste davvero.

La strada

L’argomento in questione, cioè le condizioni della bretella a quattro corsie che circumnaviga il capoluogo sardo e il suo Hinterland, è stato trattato più volte in questa rubrica e si potrebbe sostenere che possa anche essere messo da parte. In realtà i problemi di quella striscia di asfalto sono esemplari, a nostro parere, della scarsa conoscenza della realtà sul campo da parte di chi si occupa della cosa pubblica; e certamente una circonvallazione percorsa giornalmente da decine di migliaia di veicoli su entrambi i lati è a pieno titolo argomento di interesse comune.

Anche perché stare nel traffico mette a dura prova pazienza e tenuta dei nervi, è risaputo, e quando l’ente preposto a risolvere problemi non solo manca il bersaglio ma addirittura peggiora la situazione, beh: piuttosto che imprecare contro la fila immancabile, gli automobilisti che viaggiano a velocità eccessivamente lenta (se il limite è 90 non è normale procedere a 50 sulla corsia di sorpasso) e il traffico che blocca gli innesti alle altre strade, meglio sarebbe forse rivolgere gli improperi altrove.

Le file

Ora: chi percorre di frequente quella striscia di asfalto lunga una quindicina di chilometri dal Margine Rosso di Quartu all’ingresso della Statale 195-innesto sa di che si parla. Necessaria per entrare a Cagliari evitando l’imbuto che si crea a Pirri e a Monserrato, la 554 è diventata negli anni l’arteria con uno dei carichi più alti di mezzi a quattro ruote. Ne consegue che negli orari di punta (primo mattino, fine mattinata, metà pomeriggio) è impossibile percorrerla in modo scorrevole e cavalcare la famosa “onda verde” per trovare tutti i semafori verdi procedendo a 80 chilometri orari (una leggenda).

File di auto sulla Statale 554
File di auto sulla Statale 554
File di auto sulla Statale 554

Le file a volte superano il chilometro, soprattutto in tre punti: in direzione Cagliari-Quartu a partire dal ponte Emanuela Loi di Monserrato sino al semaforo all’altezza della Statale 387; in direzione Quartu-Cagliari dal rio di San Giovanni all’impianto semaforico che consente l’accesso su via Giulio Cesare a Monserrato (primo punto critico) e, più avanti, dal semaforo successivo (dove, sull’altro lato, si crea il tappo di cui si è parlato poco fa) sino addirittura alla corsia di innesto per la Statale 131 e l’Asse mediano, cioè dove si trova il maxi svincolo del Quadrifoglio.

Un disastro che mostra i suoi effetti nefasti soprattutto in questo periodo, alla riapertura delle scuole e al termine del periodo più corposo di ferie. Settimane nelle quali la mole di lamiere e tubi di scappamento inonda la strada e blocca tutto. Si può discutere della diffusa incapacità alla guida di molti automobilisti (inadatti perché incerti e insicuri oppure perché troppo spavaldi e pericolosi), del costante quanto criminale uso al volante dei telefonini, dell’inutilizzo delle frecce di direzione (abitudine pessima, qualcuno usa le dita solo nel proprio naso); ma si devono anche sottolineare, come già fatto tante volte, l’assenza di corsie di emergenza in lunghi tratti della Statale, il fondo sconnesso, la mancanza dello spartitraffico centrale da Selargius a Quartucciu, i troppi incroci a raso totalmente invisibili la notte, il buio assoluto che deve fronteggiare chi la percorre dopo il tramonto.

Sicurezza

Problemi non secondari quando si parla di sicurezza e di vite umane. Ma nessuno interviene. Da decenni. A parte qualche rattoppo ogni tanto e un nuovo asfalto in alcuni tratti. Il grande progetto multimilionario con cui si doveva rivoluzionare la quattro corsie è fermo al palo, forse dimenticato (qui non siamo in Sicilia dove presto – si ride – sorgerà un meraviglioso e avveneristico Ponte). Svincoli? Boh. Sovrappassi? Chissà. Guard rail? Lasciamo stare.

Una colonna di veicoli bloccata sulla Statale 554
Una colonna di veicoli bloccata sulla Statale 554
Una colonna di veicoli bloccata sulla Statale 554

Un dettaglio, crediamo, può dare l’idea di quanto certi decisioni siano slegate dalla realtà. Molta se non gran parte della fila che si crea nel terzo punto di cui abbiamo parlato è causata dalla decisione di segnare sull’asfalto una serie di strisce zebrate che impediscono alle auto di percorrerne in parte un breve tratto nella direzione Quartu-Cagliari (poco dopo Is Corrias, proprio all’altezza del punto in cui la 554 curva verso sinistra per arrivare al Quadrifoglio): in quel punto la corsia di destra da un lato consente di andare dritti per immettersi sulla 131 e dall’altro conduce allo svincolo, ma proprio in corrispondenza di questa “divergenza” sono state sistemate le strisce: così i veicoli che procedono sulla corsia di destra e devono proseguire lungo il tracciato principale sono costretti a immettersi repentinamente sulla corsia di sinistra (quella di sorpasso) anche per evitare, tra l’altro, un cartello e alcuni altri impedimenti messi a terra giusto in corrispondenza della diramazione.

Ma su quel lato procedono senza soluzione di continuità altri veicoli, che dunque spesso devono frenare all’improvviso per evitare l’impatto con chi si immette da destra, magari provocando (senza volerlo) un incidente che coinvolge chi segue, colto alla sprovvista dal bloccaggio imprevisto di chi precede e impossibilitato a evitare il tamponamento.

Qual è il senso della presenza delle strisce a terra? Maggiore sicurezza? Previsioni normative?

L’Anas

L’Anas, contattata, spiega di aver «realizzato lungo tutta la rete di competenza un piano di sostituzione e potenziamento della segnaletica orizzontale e verticale. Questo piano, sempre in conformità con le direttive del Codice della Strada, ha riguardato anche la strada statale 554 “Cagliaritana”, al fine di incrementarne gli standard di sicurezza». L’intervento di «potenziamento della segnaletica», sostiene l’azienda, «ha contribuito a una drastica riduzione degli incidenti gravi al km 3,600». Da qui parte «la diramazione» verso le «Statali 195, 131 e 130» e «porto e aeroporto, Sassari e Nuoro». Quindi «a partire dal km 4,698» sono stati sistemati «preavvisi» che indicano la necessità di spostarsi sulla sinistra, dunque la «canalizzazione del traffico», circa «200 metri prima dell’incrocio, al km 3,800». Così da rendere tutto più sicuro. Una domanda: chi percorre la strada tutti i giorni è d’accordo?

La Regione

Resta poi il progetto di ammodernamento della Statale, in capo al commissario. Cioè al presidente della Regione. Da via Trento un anno fa era stato spiegato (su richiesta dell’Unione Sarda) che era stata messa in campo «una task force», immancabile soluzioni di problemi straordinari. Qualcuno l’ha vista all’opera?

Dalla Regione, interpellata sul punto, è arrivata questa risposta: «Da quando l’assessore dei Lavori pubblici Antonio Piu è stato nominato dalla presidente Alessandra Todde, nel settembre 2024, come soggetto delegato del commissario straordinario per il completamento delle strade della rete viaria regionale si è impegnato fin da subito a costruire la struttura commissariale che fino ad allora non esisteva. Da quel momento sono stati studiati tutti i dossier delle 10 strade commissariate tra cui la SS 554. Il commissario ha convocato nella primavera di quest’anno la riunione con tutti i sindaci dei Comuni coinvolti, compreso il primo cittadino della città metropolitana di Cagliari. Da quell’incontro è stato evidenziato e messo a verbale che tutti i territori interessati hanno chiesto di rivedere la soluzione progettuale presentata da Anas, con riferimento specifico alla tipologia di strada extraurbana di tipo B che creerebbe un impatto notevole nel tessuto urbano esistente, e realizzare, al suo posto, una strada urbana di scorrimento di tipo E con caratteristiche geometriche compatibili con le esigenze del territorio e con il tessuto urbano, progetto di modifica preso in carico dalla città metropolitana di Cagliari».

Le strade

Postilla: la strada extraurbana di tipo B sarebbe una superstrada, cioè un asse viario con almeno due corsie per senso di marcia separate da uno spartitraffico centrale e con le corsie di emergenza ai lati, oltre che priva di incroci a raso (la 554 ha molte carenze su questo fronte); la strada urbana di scorrimento di tipo E ha una sola carreggiata con almeno due corsie (una per senso di marcia), banchine pavimentate e marciapiedi e aree laterali di sosta. Ma la Statale di cui parliamo ha due corsie per senso di marcia.

La nota

«A breve», prosegue la nota della Regione, «il commissario procederà a calendarizzare ulteriori incontri con i primi cittadini e Anas anche per discutere l’eventuale nuovo progetto in elaborazione sulla base delle richieste dei territori». L’assessore dal canto suo spiega di aver «fatto presente ai sindaci che non imporrò un progetto che i territori non vogliono, ma siamo consapevoli che l’opera va realizzata perché è una necessità in termini di viabilità, di sicurezza e di impatto col territorio per la quale sono già state impegnate risorse. Confido dunque nel buon senso e nella responsabilità di tutti i soggetti coinvolti per arrivare nel minor tempo possibile a un progetto condiviso che porti alla realizzazione di un’opera, attesa, necessaria e urgente. Dobbiamo arrivare all’avvio dell’opera con la maggiore condivisone possibile».

Che tempi, signora mia

Dunque, tirando le somme: a distanza di molti anni dalla nascita del progetto (2012) che doveva rivoluzionare la 554 oggi, nell’autunno 2025, siamo ancora agli incontri, alle trattative, alla divergenza di opinioni su cosa sia e cosa debba diventare una delle arterie principali per il traffico nel sud Sardegna. E la Giunta «confida» si arrivi a una soluzione «nel minor tempo possibile». È noto che i tempi della politica e dei cantieri siano lunghi: in questo caso, visto il passo, non è azzardato supporre si taglierà il traguardo dei vent’anni. Per poi magari fare ancora meglio. Nulla è impossibile in Sardegna.

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