La corsa agli Oscar è ufficialmente iniziata. Il 5 gennaio a Los Angeles si celebrano i Golden Globe, che tutti considerano un’anticamera degli Academy Awards. C’è una novità. Per ottant’anni i Globes sono stati assegnati da una giuria di circa novanta giornalisti della stampa estera iscritti alla Hollywood Foreign Press Association. Nel 2023 la Hfpa si è sciolta per una serie di scandali etici e finanziari e da quest’anno il premio è organizzato dalla nuova Golden Globe Foundation. La cerimonia sarà lunghissima - è un po’ come vedere Emmy e Oscar in una sola sera - perché in lizza ci sono opere cinematografiche e, dal 1956, anche televisive.

L’Italia c’è con “Vermiglio” di Maura Delpero tra i film internazionali. Ma anche con Luca Guadagnino e il suo “Challengers” e con Isabella Rossellini candidata come miglior attrice non protagonista per “Conclave”. Per la verità è di Guadagnino anche la regia di un altro film in corsa, “Queer”, per la migliore interpretazione in un film drammatico di Daniel Craig.

Quest’edizione, l’ottantaduesima, sarà ricordata anche per la prima nomination di Pamela Anderson come miglior protagonista in un film drammatico. La pellicola è “The last Showgirl” e la regista è Gia Coppola, nipote di Francis Ford, che ottenne un discreto successo dieci anni fa con “Palo Alto”, storia sul malessere adolescenziale con James Franco ed Emma Roberts. In “The last showgirl” la 57enne bagnina di Baywatch è Shelley, ballerina in uno spettacolo di Las Vegas che dopo trent’anni chiude i battenti, costringendola a riprendere in mano la sua vita e portandola, tra le altre cose, a recuperare il rapporto con la figlia grazie al supporto della migliore amica Annette, interpretata dal premio Oscar Jamie Lee Curtis. Un film che Pamela Anderson ha rischiato di non fare per colpa del suo agente, il primo a leggere la sceneggiatura e a pensar bene di rifiutarla. Per fortuna Coppola è riuscita a contattare Brandon, primogenito di Pamela e produttore del documentario “Pamela: A Love Story”, che ha fatto avere il soggetto direttamente a sua madre. Che oggi si trova in corsa con attrici del calibro di Nicole Kidman, Angelina Jolie, Kate Winslet e Tilda Swinton.

Anderson non è l’unica sorpresa di questa Award season. I Globes hanno riservato una nomination anche per Demi Moore, la 62enne protagonista di titoli importanti come “Ghost”, “Codice d’onore”, “Proposta indecente”, “Rivelazioni”, “Soldato Jane”, eppure mai troppo apprezzata dalla critica. L’ex moglie di Bruce Willis è in gara come miglior protagonista in un film film commedia per “The Substance”.

Tre candidature ha anche “A complete unknown” - miglior film drammatico, miglior attore a Timothee Chalamet e miglior non protagonista a Edward Norton - film basato sulla biografia Dylan Goes Electric!, mentre è stato quasi snobbato “Il Gladiatore II” di Ridley Scott. Unica candidatura a Denzel Washington come migliore attore non protagonista, nessuna per Paul Mescal.

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