Gli ippopotami di Pablo Escobar
L'eredità ingombrante del re del narcotrafficoNel luglio del 2014 la Bbc aveva lanciato l'allarme: "Pablo's Escobar hippos, a growing problem". Sette anni dopo il problema è diventato emergenza. Gli ippopotami di Escobar rischiano di invadere la Colombia. Tra le eredità del re del narcotraffico, ucciso nel 1993, questa è abbastanza ingombrante, animali sono lunghi più di tre metri, alti 1,50 e pesano fino a 4 tonnellate. Un morso ha la pressione di 800 chili. L'inizio della storia risale a quando il cartello di Medellin regnava incontrastato. Escobar, nel pieno del suo delirio di onnipotenza, aveva creato uno zoo nella sua Hacienda Napoles. Una tenuta a cui le numerose serie tv in cui compare non rendono giustizia. Una reggia a cento chilometri da Medellin con un pezzo d'Africa in giardino. In principio gli ippopotami erano quattro. Oggi si dice siano ottanta. Il problema è che andrebbero abbattuti. Il lord drug amava ripetere: Se vuoi una cosa fatta bene, te la devi fare da solo. Ebbene cosa avrebbe fatto Pablo? Avrebbe ucciso parte dei suoi ippopotami per salvare per salvare centinaia di specie vegetali e animali della Colombia? Avrebbe avuto pietà dei suoi animali quanto non ne ha avuta per migliaia di esseri umani? Difficile. Prima di arrivare a prendere in considerazione la possibilità di far fuori gli Hippos, scienziati e ricercatori le hanno provate tutte. Senza soluzione. L'errore venne fatto all'origine, quando gli ippopotami rimasero nello zoo. La Dea notoriamente non si occupa di benessere animale.
Quasi il capo venne ucciso tutti gli altri animali, giraffe, elefanti, coccodrilli, furono trasferiti ma i quattro animali, tre femmine e un maschio erano troppo pesanti, aggressivi e difficili da gestire. furono abbandonati. Ma di morire non ne vollero sapere. Anzi. Per dispetto procrearono e si moltiplicarono, dando vita alla prima libera repubblica degli hippopotamos lungo il fiume Magdalena, Colombia. In sostanza questi enormi mammiferi divorano ogni specie vegetale sul loro cammino. Perfino il loro sterco crea problemi contaminando l'acqua in cui trascorrono gran parte del tempo. Sulla terraferma, inoltre, gli ippopotami possono colpire animali o persone correndo fino a 30 chilometri orari, quando sentono che qualcuno ha invaso il loro territorio; e anche se in trent'anni in Colombia non hanno mai ucciso nessuno, in Africa sono responsabili della morte di circa 500 persone ogni anno.