Con lockdown, chiusure e scuola in dad ragazze e ragazzi italiani hanno trascorso moltissimo tempo davanti a pc e smartphone, ma con l’allentamento delle misure restrittive i giovani stanno riscoprendo il piacere, e l’importanza, di incontrarsi in presenza. Emerge dai dati di una ricerca realizzata da Generazioni Connesse del ministero dell’Istruzione: il 42 per centro degli intervistati ha dichiarato di trascorrere online tra le 5 e le 10 ore al giorno contro il 59 per cento dello stesso periodo del 2021, cala anche il numero di chi resta “sempre connesso”, passando dal 18% al 12%, pur rimanendo comunque un dato molto alto. Ma aumenta anche la consapevolezza dei rischi della Rete: i giovanissimi italiani si informano sempre di più e ricevono indicazioni su come utilizzare in sicurezza le incalcolabili potenzialità di Internet sfuggendo alle trappole, a volte molto pericolose, che si possono incontrare.

LA SVOLTA

Proprio partendo da questa ricerca si è tenuta a febbraio la Giornata municipale per la sicurezza in Rete, promossa dalla Commissione Europea. E se il Covid ha costretto quasi tutti a rifugiarsi sul Web, ora in tanti riprendono la loro vita sociale in presenza e all’aperto. Dunque si spende meno tempo online, e quando lo si fa si è consapevoli dei possibili rischi. I ricercatori di Generazioni Connesse, in collaborazione con Skuola.net e Università, hanno interrogato quasi tremila studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado. Tra il 2019 e il 2020 era raddoppiata la percentuale di chi restava connesso tra le 5 e le 10 ore ogni giorno: si era passati dal 23% al 59%. Ora la rotta sembra invertita e la percentuale è scesa al 42%. I “sempre connessi” erano diventati tantissimi, più che raddoppiati rispetto al periodo prima della pandemia ma che ora sono scesi dal 18 al 12 per cento. Le ore trascorse online restano comunque sempre molte se si considera che il 46% degli adolescenti ha ammesso di trascorre in Rete meno di quattro ore.

I PERICOLI

I ragazzi sono sempre più attenti perché si è a conoscenza dei rischi. Ma i fenomeni pericolosi purtroppo maggiormente legati al Web non sono un lontano ricordo. Anzi. Gli intervistati (il 24%) hanno detto di aver scambiato proprie immagini intime sui social o attraverso applicazioni di messaggistica negli ultimi tre mesi. E il cyberbullismo è sempre presente: il 7 per cento degli studenti ha dichiarato di esserne stato vittima e il 2 per cento ha confessato di aver preso di mira qualche compagno. Preoccupante il 21% che ha confermato di essere stato spettatore di questi atti. Eppure i giovanissimi sono sempre più conoscitori dei pericoli e pronti ad aiutare con consigli e suggerimenti i loro coetanei nell’affrontare al meglio la dimensione digitale. Il 95% di chi ha partecipato alla ricerca ha evidenziato di aver dato una mano agli amici in difficoltà. Tra i suggerimenti più gettonati proprio l’evitare di condividere online dati sensibili, foto o immagini private, il fare attenzione alle persone conosciute in Rete, e verificare l’attendibilità di chi ci manda link prima di aprirli. Un ruolo fondamentale nel raggiungere una maggiore sicurezza online arriva anche da “altri”: gli studenti, ben il 55 per cento (un dato in forte crescita rispetto all’anno precedente) ha sottolineato di aver ottenuto informazioni e suggerimenti per armarsi di uno scudo davanti ai pericoli presenti su Internet. Indicazioni arrivate dal mondo della scuola, e in particolare dai docenti con una crescita della percentuale dal 12 al 31. E i ragazzi si dicono preoccupati dal possibile trattamento dei loro dati personali ma anche dal tracciamento di cosa fanno in Rete.

IN CAMPO

Per cercare di fornire più informazioni utili e raggiungere il maggior numero di ragazzi, sono scesi in campo da diverso tempo anche i giovani dello Youth Panel, iscritti a Generazioni Connesse per trasmettere le azioni e l’uso virtuoso delle nuove tecnologie. E per tutto febbraio nelle scuole e negli ambienti giovanili sono state portate avanti, su iniziativa del ministero della Pubblica istruzione, campagne di comunicazione per la sicurezza in Rete. Tante attività pubblicizzate sui social con l’hashtag #laretesiamonoi.  

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