Ogni giorno in Italia vengono denunciate 202 truffe e frodi informatiche. In Sardegna sono sei i raggiri quotidiani e a Cagliari si viaggia a più di due al giorno. E si parla, dati Istat relativi al 2022, ai reati denunciati alle forze dell’ordine. Perché il sommerso è enorme: in tantissimi non si presentano a poliziotti, carabinieri o finanzieri un po’ per vergogna, un po’ perché la truffa riguarda importi molto bassi, un po’ perché ritengono ci sia poco da fare per riavere quello che hanno perso o perché pensano sia difficile, anzi impossibile, risalire al responsabile della truffa.

Truffe e frodi informatiche nel giro di quattro anni sono aumentante di molto. In Italia si è passati dalle 67.550 del 2018 alle 73.955. In Sardegna sono cresciute di quasi mille, passando dalle 1.596 del 2018 alle 2.436 dell’anno scorso (dato in leggero calo rispetto al 2021). Particolare il caso di Cagliari: le truffe sono cresciute incredibilmente dal 2018 al 2021, raddoppiando: da 619 a 1.292. Poi un calo a 902 l’anno scorso. In ogni caso nel solo territorio della Provincia di Cagliari la media è di due denunce e mezzo al giorno.

I truffatori agiscono in ogni settore e con ogni mezzo. Le vittime? Spesso sono le persone anziane, quelle deboli che a volte anche perché sole abbassano le difese davanti a malviventi travestiti da professionisti educati e gentili. E ovviamente l’utilizzo sempre maggiore di smartphone e pc, anche per la gestione dei conti correnti bancari online o per gli acquisti sul Web, ha fatto nascere grandi gruppi specializzati proprio nella truffe e nei raggiri “in Rete”.

Alcune delle tecniche “dal vivo” sono elencate dalla Polizia di Stato e sono un monito per cercare di evitare di finire nella trappola di uno dei tanti malintenzionati che ci sono in giro. C’è la truffa del finto avvocato: «un signore dai modi gentili», spiegano dagli uffici della Polizia di Stato, «vi chiama al telefono e vi dice che vostro figlio o nipote è responsabile di un incidente. Addirittura ve lo passa al telefono, ma la chiamata è molto disturbata. Ovviamente non è il vostro congiunto, ma è facile cadere in errore perché la notizia dell’incidente vi ha destabilizzato emotivamente. Il truffatore vi dice che per risolvere immediatamente il problema e non avere guai con la giustizia ha bisogno subito di soldi in contanti. Non è vero nulla, è una truffa. Non fatevi imbrogliare e chiamate subito un conoscente che vi possa mettere in contatto con i vostri veri familiari. Se non avete nessuno chiamate noi». C’è poi il raggiro delle false pietre preziose: «Un signore di aspetto rassicurante si finge straniero e vi dice che per un'urgenza deve raggiungere il Paese d'origine ma non ha disponibilità di soldi liquidi per il viaggio. A quel punto cerca di venderle un anello o delle pietre preziose che a suo dire avrebbero un valore di alcune migliaia di euro e, vista la fretta, è disponibile a venderle a molto meno. In quel momento passa un altro signore ben vestito che dice di essere un gioielliere e mostra tanto di lente per controllare le pietre. Breve controllo e subito si offre di comprarle per 5mila euro. A quel punto lo straniero mostra simpatia per la vittima e insiste che sia lei a comprarle. E spesso riesce a convincerla facendosi dare alcune migliaia di euro». Ci sono poi i raggiri per false iniziative di beneficenza o per eredità inesistenti. Si ripetono continuamente le truffe dei finti funzionari di istituti ed enti che riescono a entrare nelle abitazioni della vittima, impossessandosi di soldi o gioielli. E, come avvenuto anche negli ultimi mesi a Cagliari, c’è il raggiro del falso pescivendolo: un uomo dice di avere un’offerta imperdibile, con pesce di ottima qualità a basso prezzo. Dopo aver preso i soldi si allontana per recuperare il pescato da dare all’acquirente: ovviamente non torna mai indietro.

Sul Web, con le mail o con gli sms (anche riconducibili a enti bancari, istituti di credito o le Poste, anche loro vittime di questi raggiri) i malviventi cercano invece di ottenere le credenziali per poter gestire il conto corrente online della vittima oppure di farsi dare i dati della carta di credito. Ancora una volta forze dell’ordine e Polizia Postale in particolare ribadiscono a tutti di non comunicare mai a nessuno, e in nessun modo, i propri dati e le credenziali dei conti correnti. E in caso di dubbio, di qualsiasi dubbio, chiamare sempre il numero unico di emergenza: il 112.  

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