Covid, virus e globuli bianchi diventano giocattoli in 3D
L’invenzione dell’oristanese Alfonso Canfora per sensibilizzare i più giovaniPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Un gioco per cercare di affrontare la vita e i momenti più difficili con leggerezza e consapevolezza. Un gioco nato nel periodo buio della pandemia da Covid 19 dalla fantasia e ingegno dell’inventore oristanese Alfonso Canfora: con una stampante 3D aveva riprodotto il pestifero virus. Il progetto si è poi ampliato, il 54enne ha creato anche supervirus, Ia famigerata e prepotente proteina Spike insieme ad altre varianti. Una vera saga di giochi che adesso Canfora vuole rilanciare. Il primo gioco è stato donato al Museo del Giocattolo di Zeppara, ad Ales ma ora si pensa a creare una rete di informazione e sensibilizzazione da diffondere fra i giovani, nelle scuole ma anche in aree museali dedicate, Comuni, Centri di aggregazione giovanile, oratori e ospedali. «L’obiettivo è esorcizzare i rischi legati a virus e malattie che vanno comunque conosciute – spiega Canfora – Inoltre mi piacerebbe creare un sistema di commercializzazione esclusiva riconducibile alla Sardegna, un richiamo del turismo globale».
Il progetto
Tutto nasce nella primavera di cinque anni fa, piena pandemia e periodo di lockdown. «I bambini e i ragazzi sono stati i più penalizzati, si sono visti negare il diritto di sognare e giocare all'aperto – racconta – così avevo pensato di creare un gioco per cercare di sdrammatizzare e vivere al meglio anche una fase così complicata». E così tra le leggende del web di nuovi virus, metalli, proteine, pipistrelli e complotti vari, l’estro di Alfonso Canfora ha ideato “Covid, il principe dei virus”, ispirato al cartone animato giapponese degli anni Settanta “Chobin, il principe stellare”. «Tutti ricordiamo quel simpatico personaggio che lottava contro il male e chi meglio di lui potrebbe sconfiggere i virus – racconta - Ho usato la tecnica della stampa 3D, i personaggi sono realizzati con una plastica riciclabile e sono tutti componibili e colorabili dai bambini». Canfora ricorda che «il SARS COV2 si presenta come apparentemente innocuo con dei papilli colorati incastonati in una particella con sfondo di color grigio chiaro – spiega - una forma che ha ispirato il primo ironico giocattolo».
La particella Sars Cov 2 (foto concessa)
Ovviamente come i virus, che nella realtà possono subire variazioni, anche il gioco si evolve e cambia e infatti il 54enne ha creato tanti altri personaggi (anche nella variante rossoblu dedicata al Cagliari) in una serie giocattolo che in teoria potrebbe essere infinita. Servono solo creatività, fantasia e abilità. E Canfora ne ha in abbondanza tanto da arrivare a riprodurre non solo le varianti del virus ma anche gli elementi biologici coinvolti nel contagio come la proteina Spike, il Dna attaccato, le piastrine, i globuli bianchi e rossi impegnati nella guerra contro il virus. «Terminati i vari design tridimensionali, ho reso i giochi scomponibili in più pezzi, dotati di movimento rotatorio. I bambini potranno sbizzarrirsi a colorare e assemblare i giochi e potranno essere gli arbitri e decretare la vittoria di uno di questi simpatici personaggi» spiega.
I giochi creati da Alfonso Canfora (foto concessa)
Non c’è il rischio di banalizzare la pandemia? «Il mio obiettivo è rendere la scienza accessibile attraverso il gioco, spingendo le nuove generazioni a familiarizzare con la biologia e con le tecnologie di modellazione 3D». E i giochi dedicati al Covid 19, al di là dell’aspetto ludico, uniscono scienza, conoscenza e divulgazione. L’obiettivo dell’inventore oristanese infatti è creare un circuito di insegnamento e accrescimento formativo e creativo da diffondere fra i più giovani.
Il progetto non si limita alla divulgazione scientifica, ma ambisce a generare nuove opportunità per la Sardegna. Canfora propone il Covid-19 Toys come base per una collaborazione internazionale con la Cina, in particolare con Wuhan, la città dove si registrarono i primi contagi da coronavirus. «L’idea è di trasformare l’esperienza della pandemia in un’occasione di scambio culturale, economico e formativo, sfruttando la tecnologia della stampa 3D per sviluppare percorsi didattici e produttivi» conclude Canfora che qualche tempo fa era stato premiato dall’allora sindaco di Sorradile, Pietro Arca in occasione della settima edizione della Biennale dell’Omodeo: un riconoscimento per l’impegno nel campo dell’innovazione e della creatività sarda.
La variante rossoblu del gioco (foto concessa)