Spesso è accusata di essere eccessivamente radicale e fuori dagli schemi, ma Claudia de Lillo (Elasti) è una delle voci della cultura italiana che, forse meglio di tante altre, ha compreso i meccanismi del nuovi mezzi di comunicazione, sfruttandone le potenzialità senza però perdere di coerenza.
Nata a Milano nel 1970, già giornalista economica, conduttrice radiofonica e scrittrice, è autrice del blog nonsolomamma.com, vincitore di numerosi premi e, da oltre un decennio, punto di riferimento di una consistente comunità di donne ma non solo. Lo dimostra il fatto che, attorno ai suoi interventi, che siano articoli, libri o post sui social, nascono spesso dibattiti e riflessioni.

«Io ho cambiato il modo di comunicare man mano che cambiavano i canali con cui raccontare storie», spiega la giornalista, «Quindi dal collocarmi solo su un blog, mi sono spostata su Facebook poi su Twitter (che non ho mai amato e ora men che meno) e infine su Instagram. Il mio scopo era raccontare, il luogo dove lo facevo è sempre stato meno rilevante. A livello di scrittura non mi sono adattata ai diversi social ma solo ai miei cambiamenti personali. A livello invece di modalità ho aggiunto video, foto per dare maggior vividezza al testo. Ma per me la parola resta centrale».

La notorietà arriva a partire dal 2010, quando fonda il blog nonsolomamma.com, che tratta di temi legati alla maternità, alla famiglia e alla società. Il blog è diventato rapidamente un punto di riferimento per tantissime donne italiane, che apprezzano la voce sincera e diretta di de Lillo. Raccontando la sua famiglia, ma ribattezzando i suoi componenti con quelli del cartone animato Pixar “Gli Incredibili”, così da non esporre mai figli e marito al grande pubblico, “Elasti” ha così trasformato la sua quotidianità in un rapporto continuo e solidissimo con i propri lettori, creando quasi un rapporto di “familiarità allargata”. Chi la legge da anni – e provate a chiedere in giro, se non ci credete – si sente quasi come uno di casa.

Dal giornalismo economico e dal blog sono poi arrivati libri, spesso autobiografici, ma con temi mai leggeri e senza timore di toccare temi difficili: dalla maternità difficile alla violenza sulle donne, passando anche per la discriminazione di genere. Da Non solo mamma (del 2012) a La gentilezza è contagiosa (del 2022), passando per La mamma imperfetta (2014), La donna che non c'è (2016) e L'amore e il resto (2018).
Anni come giornalista finanziaria, poi radio, e nel frattempo scrive libri, segue serie tv di cui parla costantemente e fa mille altre cose che fanno ogni giorno le mamme, spaziando con agilità dalla letteratura all’economia. «Quando ho lasciato il giornalismo economico (Ho lavorato a Reuters per circa 20 anni) – sorride Claudia de Lillo, scavando nei suoi ricordi - avevo promesso a me stessa che non mi sarei più occupata di economia e finanza. Anche perché la scelta universitaria era ricaduta su economia più per compiacere i miei che per effettivo interesse per la materia. Ai tempi non avevo grandi passioni, così ho seguito le indicazioni degli adulti intorno a me. In realtà, una volta che ho cominciato a fare radio, ho riscoperto la bellezza non tanto dell’economia ma del divulgarla. Perché capire di economia è democratico. La violenza di genere passa spesso dai soldi. Credo che tutte e tutti dovrebbe almeno poter capire un articolo economico su un quotidiano».

Asciutta nello scrivere, con una narrazione che scorre veloce ma non si è piegata alla velocità dei social che richiedono messaggi “smart”, “Elasti” continua a spaziare tra i vari mezzi di comunicazione. «Il gusto per la parola scritta di certo l’ho imparato al liceo, ma anche grazie alla mia nonna che mi ha trasmesso l’amore per la lettura – sottolinea la conduttrice di Caterpillar AM, programma che conduce dal 2018 su Radio2 - Con la radio, poi, ho capito che la comunicazione orale può essere ricca e curata tanto quanto quella scritta. È solo il mezzo che è diverso».

De Lillo non ha paura di esprimere le sue opinioni, anche se sono impopolari. È una critica feroce del patriarcato e dell'oppressione delle donne, ma anche una sostenitrice dei diritti civili e dell'uguaglianza di genere. Ma con un lavoro alla radio, tre figli, un marito a Londra, lo yoga, i libri, le serie TV, gli amici. Tutto che sembra, in apparenza, gestito con leggerezza, anche se poi lei stessa confessa di avere ogni tanto dei buchi neri. Ma come riesce a trovare tanta passione e tempo per tutto? “Diciamo che ho un grande senso del dovere. E non è necessariamente un bene”, risponde, «Faccio cose che amo e questo è un privilegio, pertanto mi costano meno fatica. Ma a volte ho l’impressione di non saper gestire lo spazio vuoto. E questo non va bene. Imparare ad abitare il vuoto sarà la mia missione per il 2024».

La forza di Claudia de Lillo è la sua sincerità: non ha paura di dire quello che pensa, anche se è impopolare. È una voce libera e indipendente, che non si lascia condizionare dalle convenzioni sociali. «Come scrivevo, stare su un blog o sui social alla fine non cambia tanto se il tuo messaggio è coerente - spiega, provando a spiegare il segreto del calore umano che la circonda - Io credo di essere stata coerente in questi 17 anni in rete. E intorno a me c’è una rete di persone affettuose e partecipi di cui ancora non mi capacito. Mi succede magari di essere fermata da qualcuno per strada e rendermi conto che si ricorda della nostra vita ben più cose di quelle che mi ricordo io. Ed è molto commovente».

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