Il dado è tratto e per l’Italia potrebbe non essere una buona notizia. La Gran Bretagna è il primo paese d’Europa (ma fuori dall’Unione Europea) a dare il via libera alla produzione e al commercio di carne coltivata. Meatly, una start up specializzata nel settore, ha superato tutti i controlli e gli esami necessari per mettere in vendita il suo prodotto, un cibo ottenuto in laboratorio partendo da alcune cellule di pollo. Ma - avvertono i produttori - il consumo della carne coltivata sarà destinata non all’uomo ma agli animali: le prime scatolette in commercio saranno di cibo per cani. Gli animali faranno da cavia per un percorso verso la commercializzazione ad uso umano che non sembra poter essere arrestato. Si chiama globalizzazione.

«Stiamo dimostrando che esiste un modo sicuro e a basso costo per immettere rapidamente la carne coltivata sul mercato» ha dichiarato Owen Ensor, Ceo di Meatly. L’azienda ha impiegato per questo avveniristico progetto un investimento di 3,5 milioni sterline. Prima di questo annuncio l’azienda ha superato gli esami imposti dalle autorità sanitarie del Regno Unito, in particolare la Food Standards Agency (Fsa) e il Department for Environment, Food and Rural Affairs (Defra). I test hanno dimostrato che il cibo a base di pollo coltivato non contiene virus, è sano, non ha fatto ricorso a Ogm nè ad antibiotici. Il debutto sul mercato è previsto entro la fine dell’anno.

Come detto, con il progetto di Meatly, la Gran Bretagna diventa il primo luogo d’Europa dove la carne coltiva (sbagliato chiamarla «sintetica») riceve il via libera dalle autorità.

ll primo prodotto approvato dall'agenzia è in sostanza pollo sintetico ottenuto prelevando un piccolo campione da un uovo di gallina. Successivamente questo viene coltivato con vitamine e aminoacidi in laboratorio, e poi coltivandolo con le cellule in un contenitore simile a quello in cui viene fermentata la birra. Il risultato è una pasta simile al paté. Meatly prevede di lanciare i primi campioni di cibo per animali domestici quest'anno. L'azienda ha anche reso noto che si concentrerà sulla riduzione dei costi e sull'avvio della produzione con l’obiettivo di raggiungere volumi industriali entro i prossimi tre anni. Le riduzioni dei costi potrebbero essere ottenute mescolando la carne con le verdure, come si fa con altri alimenti per animali domestici.

L’Italia in tema di legislazione su questa materia controversa aveva precorso i tempi a il ministro dell’agricoltura Francesco Lollobrigida aveva preventivamente fatto approvare una legge che mette al bando la carne creata in laboratorio, rendendo molto complicata la ricerca in un settore dalle potenzialità elevatissime. Eravamo nel novembre 2023. In nome della difesa dei prodotti tradizionale viene affossata ogni possibilità futura di avere voce in capitolo.

Tutto questo nonostante in Italia nessuno si si ancora fatto avanti per ricavare carne bypassando gli allevamenti ma soprattutto, qualora ciò avvenisse, l’Italia violerebbe il principio comunitario della libera circolazione delle merci.

Nel gennaio scorso Israele, primo Paese al mondo, autorizzava la vendita di carne coltivata da cellule bovine. L'autorizzazione riguarda il prodotto messo a punto da 'Aleph Farms', una start up di Rehovot. Il ministero ha detto che la decisione è stata presa "in considerazione della crescente domanda globale di proteine e dell'importanza di produrre prodotti di origine non vivente" come "fonti alimentari alternative". Fino ad ora era stata autorizzata in Usa e a Singapore la carne coltivata di pollo. Nell’ambito di un programma pilota per l’esame di una proteina alternativa, spiega il ministero, “è stato approvato per la prima volta al mondo un ‘nuovo alimento’ che include colture cellulari provenienti da bovini.

Simone Loi

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