Sì, va bene, ma alla fine quanto sto pagando? Se è vero che domandare è lecito, e rispondere è cortesia, dobbiamo dire che i gestori dei contratti di fornitura dell’energia elettrica – mercato ormai liberalizzato – tanto cortesi alla fine non sono. Lo sa bene chi prende in mano la bolletta e cerca di capire quanto sta pagando un Kilowattora, che per i meno pratici significa mille watt per il tempo di un’ora: è l’unità di misura adottata dalle società elettriche per fatturare l’energia consumata a chi, appunto, la consuma.

Provate a leggere la bolletta fin nel dettaglio: troverete la spesa totale per l’energia consumata, quella per il trasporto dell’energia stessa, altri oneri di sistema, l’Iva e il canone per la Rai. Ma non la tariffa per kilowatt, comunque non sempre, nel senso della cifra cui ci fanno pagare ogni singola unità di energia elettrica che abbiamo prelevato dalla rete di Enel Distribuzione, cioè la società della galassia Enel che gestisce gli elettrodotti e i cavi per il trasporto della potenza elettrica che entra nelle nostre case. Si può ottenere dividendo il totale della cifra dei consumi elettrici per il numero di kilowatt che, seppure in modo non immediato, troviamo sulla bolletta, ma sarà soltanto un prezzo medio se abbiamo una fornitura che cambia il prezzo a seconda delle fasce orarie della giornata. Continueremo a ignorare quanto spendiamo per un kilowatt alle 10 del mattino, oppure alle 18 o a mezzanotte.

È il modo che le società elettriche utilizzano per ostacolarci nella ricerca della tariffa che ci è applicata dal nostro gestore scelto liberamente, o non scelto, visto che l’Italia è divisa in aree in cui i clienti che non hanno richiesto un dato fornitore sono affidati alla società che ha vinto questo specifico appalto.

Come fare? Non resta che aspettare, per i meno esperti che non riescono a destreggiarsi con le fatture che ricevono per i propri consumi domestici, il che non è affatto semplice. Aspettare cosa? In realtà, la domanda è un’altra: aspettare fino a quando? Ci fa sapere Segugio.it che la risposta a questo quesito è luglio 2025, dunque fra meno di un anno: da quel mese, entra in vigore una norma emanata da Arera, cioè l’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente. Di fatto, quest’Autorità pubblica ha il compito di tutelare i clienti dagli abusi e dalle situazioni contrattuali che le società di fornitura accennano in modo un po’ nebuloso, proprio per non farci capire bene tutto.

E allora, questa specie di “Aspettando Godot” (l’opera teatrale di Samuel Beckett nella quale il famigerato Godot non arriverà mai), in realtà finirà presto, perché Godot arriverà con le sembianze di una nuova norma partorita da Arera, cioè l’Authority. La delibera è del luglio 2024, ma entrerà in vigore nello stesso mese però del 2025 e ha l’obiettivo di garantire maggiore trasparenza. Che cosa è stato deciso? Si è stabilita una nuova versione delle bollette della luce (e anche del gas) che consentirà di ottenere i dati che cerchiamo senza giri a vuoto o calcolatrici i cui tasti sono premuti vorticosamente.

Stop dunque alla “fantasia” per la fatturazione, perché da luglio prossimo le bollette di energia elettrica e gas saranno tutte uguali e suddivise in tre sezioni principali. Subito la prima: Arera l’ha ribattezzata “frontespizio unificato” e conterrà il riepilogo della fornitura. Lì si potranno ricavare facilmente il tipo di mercato cui si aderisce, il codice identificativo - che si chiama Pod per l’energia elettrica e Pdr per il gas - e i recapiti dell’assistenza clienti o per presentare un reclamo.

La seconda sezione della bolletta energetica è stata invece definita “Scontrino dell’energia”. Di fatto, elencherà in maniera chiara i consumi e i costi, il che significa far capire al cliente come si è arrivati a stabilire l’importo finale della fattura. Sarà in questa seconda sezione, che troveremo il box offerta dedicato alla tariffa in vigore per il nostro contratto, con indicazioni precise sulle condizioni economiche.

C’è poi la terza sezione, che ospiterà gli elementi informativi essenziali. Ok, ma che cosa sono? In pratica, i dettagli della fornitura e tutti i dati relativi al contratto e alla fatturazione. Ospiterà inoltre i dati “storici” per quanto riguarda i consumi e i costi.

In definitiva, dunque, la bolletta avrà tre sezioni. Nel frontespizio unificato ci saranno il nome del cliente, il tipo di servizio e di “mercato” cui aderiamo, i codici Pod e Pdr, la fatturazione, i recapiti per assistenza o reclami. Non mancherà il consumo annuo di energia, e nemmeno la data di scadenza delle condizioni economiche attuali e del Bonus sociale nei casi in cui è previsto. Nel riquadro “Scontrino dell’energia” troveremo invece la sintesi dei consumi e il prezzo, quindi quota fissa e quota potenza. Nella terza sezione “Elementi informativi essenziali” ci saranno letture e consumi, eventuali ricalcoli, potenza impegnata e quella massima, data dell’ultima autolettura, i dati storici su consumi, spesa e pagamenti e il riepilogo dei consumi nei quindici mesi precedenti (almeno una volta l’anno).

Insomma, da luglio facciamo i conti.

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