Il capitano Marco Cuccu usa l’arma della tromba. Suona all’impazzata e alla fine anche i più sfrontati tornano indietro. Si fermano a un passo dalla riva, dopo le bracciate più illegali dell’estate sarda. Ecco Budelli senza Mauro Morandi: l’isola della bellezza diventa il regno dei cafoni, di quelli che le regole fanno finta di non conoscerle. Di quelli che scelgono l’isola più bella e più vietata e che i divieti li ignorano ogni giorno. Perché un tuffo in quel blu appare sempre irresistibile e perché arrivare in riva e stendersi sulla spiaggia rosa per qualcuno vale doppio: l’emozione di ammirare da vicino un gioiello della natura sommata all’adrenalina dell’illegalità. Accade ogni giorno, perché i controlli sono rari o rarissimi. E le boe che blindano la baia azzurra non bastano. Così come scoraggiano poco le corde piazzate dal parco per proteggere la spiaggia dei sogni proibiti.

La spiaggia rosa di Budelli (Foto Nicola Pinna)
La spiaggia rosa di Budelli (Foto Nicola Pinna)
La spiaggia rosa di Budelli (Foto Nicola Pinna)

L’estate è ancora all’inizio ma l’assalto è già iniziato. La barca di Marco Cuccu, che quest’anno è stata ribattezzata “Roccia di Spargi”, si avvicina a Budelli: i turisti che sono a bordo lo chiedono subito di arrivare il più vicino possibile a questo santuario della bellezza. Superato lo scoglio con la roccia del coccodrillo ecco che si assiste alla quotidiana invasione: gommoni e sup oltrepassano le boe che dovrebbero difendere il piccolo golfo delle meraviglie. L’operazione sembra complicata ma i tedeschi in vena di scorribande illegali non si arrendono. Aggirano l’ostacolo delle cime tese e si addentrano. Sanno che l’operazione è clandestina e si guardano intorno. Qualcun altro ha fatto più veloce: maschera e pinne per arrivare al traguardo senza troppe difficoltà. Una bracciata dopo l’altra e la spiaggia rosa è a un metro. I turisti sulla barca s’indignano subito e iniziano a urlare e a registrare video con i telefonini, il comandante Cuccu usa gli strumenti che ha a disposizione: suona le trombe e cerca di spaventare i cafoni del lunedì pomeriggio. Prima che si convincano a fare marcia indietro ci vuole tempo e baccano. Qualcuno chiama la Guardia costiera, ma i tedeschi hanno già avuto il tempo di dileguarsi e di nascondersi sullo yacht ormeggiato nei paraggi.

I turisti riprendono l'assalto a Budelli dalla barca ormeggiata al largo (Foto Nicola Pinna)
I turisti riprendono l'assalto a Budelli dalla barca ormeggiata al largo (Foto Nicola Pinna)
I turisti riprendono l'assalto a Budelli dalla barca ormeggiata al largo (Foto Nicola Pinna)

I vacanzieri che assistono allo sfregio quotidiano dell’isola più famosa dell’Arcipelago si fanno tutti la stessa domanda: «Come mai nessuno controlla continuamente questo tesoro? –chiede la cassiera romana che per la prima volta visita la Gallura – Inutile imporre dei divieti se poi nessuno verifica che siano rispettati». In questo pomeriggio di bagni multabili si sarebbe sentito subito il fischietto di Mauro Morandi, l’eremita che a Budelli ha trascorso 32 anni, undicimila giorni a sorvegliare la spiaggia rosa. Nel rudere che aveva trasformato in casa poco confortevole, il parco nazionale ha deciso di far partire i lavori di ristrutturazione, messa in sicurezza e bonifica. E così l’ex insegnante modenese che voleva lasciare la sua Modena per arrivare in Polinesia ha dovuto fare i bagagli. Dopo anni di trattative, di polemiche e di proteste internazionali l’ultimo eremita del Mediterraneo è tornato in mezzo alla società. Ha preso casa a La Maddalena e sta provando a familiarizzare con il traffico e la quotidianità caotica di una città. I turisti, nel frattempo, hanno trovato qui una specie di zona franca: la spiaggia rosa che dal 1996 è off limits per legge è invasa ogni giorno da qualcuno che alla nuotata da denuncia non vuole rinunciare. «Siamo contenti che questo tesoro sia diventato patrimonio pubblico, ma quando l’isola apparteneva a una società privata c’era maggiore sorveglianza – riflette Marco Cuccu, che ai suoi ospiti non racconta solo delle tante bellezze naturali ma anche delle vicende storiche e politiche dell’Arcipelago – Questa scena che abbiamo visto oggi purtroppo si ripete spesso e l’attenzione e il rispetto di tanti vengono vanificati dai comportamenti dei cafoni».

Mauro Morandi ha vissuto sull'isola di Budelli per 32 anni (Foto di Nicola Pinna)
Mauro Morandi ha vissuto sull'isola di Budelli per 32 anni (Foto di Nicola Pinna)
Mauro Morandi ha vissuto sull'isola di Budelli per 32 anni (Foto di Nicola Pinna)

Allo sbarco c’è chi racconta l’esperienza e uno degli skipper che sistema il gommone non riesce a trattenere le urla. «Purtroppo tutto questo accade quasi ogni giorno – racconta – Ma noi ci stiamo stancando di litigare con le persone che se ne fregano delle regole. Speravamo che dal giorno in cui Mauro Morandi è stato costretto ad andar via arrivassero subito le guardie del parco. Qualche volta ci sono, è vero, ma i più presenti sono sempre i cafoni. Forse bisognerebbe piazzare delle telecamere, anche perché le motovedette non possono arrivare in tempo reale». I turisti vanno via emozionati per lo spettacolo del blu e indignati per l’assalto impunito al rosa della spiaggia. «Difendete questo gioiello – dice la pugliese Linda Dabbicco – Sarebbe bello che tra qualche anno lo trovassimo ancora così bello. E se incontrassimo Mauro sarebbe ancora più bello, perché la sua storia è un valore aggiunto per questo parco».

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