La bimbetta col ciuccio che spunta all'imporvviso e si aggrappa alle spalle di papà è un grande classico. Come il gatto che sfreccia da una parte all'altra e il cane che si guarda intorno stranito e non capisce. La prima volta, perché in pochissimo tempo anche i nostri amici a quattro zampe hanno imparato l'antifona e si sono adeguati alla novità: il collegamento video da casa. Riunioni di lavoro, conferenze, meeting, interviste da mandare in televisione o sui social. I nostri appartamenti hanno perso l'intimità per trasformarsi a poco a poco in piccoli studi da dove trasmettere a tutte le ore. E non per gioco. Tutt'altro: c'è poco da scegliere. O fai così o sei fuori. Zoom, Teams, Google meet hanno consentito al mondo intero chiuso fra le quattro mura domestiche di continuare a lavorare, vedersi, incontrarsi, riunirsi, dibattere, discutere. E dalle prime timide immagini dal salotto o dallo studio nei mesi di marzo e aprile sono stati fatti giganteschi passi in avanti. Innanzitutto, le luci: le lampade light ring, quelle tonde che spianano le rughe, eliminano le ombre e ringiovaniscono pure matusalemme, sarà mica un caso se vanno a ruba. Uomini e donne. Le usano tutti, dagli infuencer ai dipendenti di aziende piccole o grandi, dai manager agli sportivi, dal capo ufficio al politico. E tutti hanno capito che l'illuminazione è importante. Di più: fondamentale. Ma, attenzione, la luce di una lampada sparata sul volto può sortire anche l'effetto contrario. E allora meglio, molto meglio illuminare lo sfondo. Anche quello però va scelto con cura. La più gettonata è la libreria, se poi si tratti di volumi letti e riletti o mai aperti resterà tra le domande senza risposta di chi se le pone, per il resto è un tocco di colore che restituisce pure autorevolezza. Attenzione però ai titoli in evidenza: c'è chi guarda tutto e poi posta la critica in un amen. Collegarsi dalla cucina non è il massimo anche se si può fare, sempre che sia tutto in ordine e non si lascino alla vista di chiunque piatti e pentole sporche. La camera da letto è da evitare, la terrazza o il giardino regalano gli scenari migliori e forse proprio per questo non sempre sono consigliati: potrebbero suscitare l'invidia di chi non dispone di quegli spazi ed è costretto in cinquanta metri quadri perdipiù non da solo. E poi bisogna fare l'inquadratura. Lo schermo del computer, del tablet o dello smartphone va centrato in modo che si possa guardare dritto nella telecamera. Conviene sempre allontanarsi quel tanto che basta da non centrare soltanto il volto per evitare l'effetto faccione che ingigantisce tutto imbruttendo anche la più bella del reame.

Il resto viene prima: abbigliamento, trucco e parrucco. Sì, certo, non si tratta di programmi televisivi e nessuno deve fare un concorso di bellezza, ma non ci si può presentare a una riunione neanche in pigiama o in tuta o in vestaglia da casa, con i capelli fuori posto e la faccia da sonno. Va male pure vestirsi come per la prima teatrale o sottolineare eccessivamente labbra e occhi con rossetti rossi e ombretti neri. Insomma, è giusto presentarsi in ordine ma senza esagerare. Bisogna anche ricordarsi di chiedere collaborazione ai propri familiari. Che poi, ognuno di loro avrà lo stesso problema di collegamento via computer fra didattica, lezioni, corsi e via distanziando. Vi possono dunque capire al volo se chiedete di non sollevare la voce e non comparire nella stanza per evitare fuori onda non sempre divertenti, il più delle volte, al contrario, spiacevoli.

Una volta collegati bisogna concentrarsi: ascoltare e parlare senza distrazioni. E se proprio non si può stare per tutto il tempo in audio e video conviene informare i propri interlocutori che ci si sta assentando per qualche secondo. Oscurare lo schermo è l'ultima cosa da fare perchè chi parla non vede e può domandarsi che cosa stiano facendo gli altri.

E' importante anche il tono di voce, i silenzi a volte sono necessari, non è opportuno riempire sempre i vuoti. Anzi. Ovviamente non bisogna mangiare, fumare, al massimo si può bere un bicchiere d'acqua. In nove mesi abbiamo imparato tutto, o quasi. Quello che in marzo era una novità ora è routine per moltissime persone e probabilmente lo resterà anche in futuro. Non tanto perché questa situazione durerà all'infinito, proprio no, si spera piuttosto di essere vicini all'uscita del tunnel, ma perché tutto sommato abbiamo capito che si possono fare tante cose a distanza. Risparmiando. Soprattutto tempo.
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