Sinner, campione con i piedi per terra: dall’Atp Finals alla semplicità quotidiana
Il gesto della bottiglietta d’acqua da non sprecare lo riconsegna al genere umanoPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Atp Finals, Torino, il più importante torneo della stagione. L’arena è stracolma di tifosi, appassionati, anche neofiti. L’incontro è delicato, per Jannik Sinner c’è un avversario ruvido, imprevedibile. Si chiama Felix Auger-Aliassime, arriva dal Canada, è uno dei tennisti più forti del circuito. Sinner ha un problema alla mano destra, probabilmente sporcata da un gel energetico che il giocatore prende nelle pause del gioco.
La sensazione di fastidio lo convince a fermarsi, si lava la mano con una bottiglietta appena aperta. Poi alza lo sguardo, si rivolge al giudice arbitro: «Non buttatela, il resto lo bevo dopo».
Sinner è uno degli sportivi più famosi, pagati e apprezzati del mondo, non solo in Europa. È Sinner ovunque, come Cristiano Ronaldo o Diego Maradona, come lo sono e lo saranno Roger Federer, Michael Jordan. Inutile sottolineare i milioni, a decine, che ogni anno incassa e incasserà. Ha 24 anni, con tutte le debolezze, i pregi e i difetti di un ragazzo speciale. Ma il gesto della bottiglietta d’acqua da non sprecare lo riconsegna al genere umano, quella semplicità montanara che una famiglia come la sua, di persone che lavorano e che fino a poco tempo fa non potevano permettersi di mandarlo in giro per il mondo, gli ha trasmesso.
Si chiamano valori, meglio rinfrescare la memoria. Ora quel mondo è ai suoi piedi, conquistato dalle imprese sportive ma anche dalla personalità, l’educazione, una “sinnerizzazione” dei costumi che è senza dubbio un esempio positivo per i ragazzi che fanno sport. E anche per gli altri.
Nella lunga intervista che ha rilasciato di recente su Sky Sport, non ha voluto replicare alla domanda su critiche, tasse, il vivere a Montecarlo, gli attacchi gratuiti: “Io rispondo sul campo, io gioco a tennis, non faccio altro”. Lo hanno criticato perfino per la Ferrari 812 da oltre 700 cavalli, attacchi frontali e deliranti per qualcosa che si è guadagnato col lavoro. La lava a mano, con la spugna e lo straccio, lui e basta, magari ripensa - mentre passa delicatamente la crema sulla carrozzeria - a quanto è stato difficile arrivare in cima. Forza Sinner, allora, perché la fortuna di averlo dalla tua parte è favolosa. L’Italia che va, oggi a Torino e domani in giro per il mondo.
Enrico Pilia
